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Ripresa allenamenti, il Napoli frena. Lettera alla FIGC insieme ad altre sedici squadre: 4 maggio considerata data precoce

Allenamento Napoli (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno si sofferma sulla ripresa degli allenamenti in Serie A e in casa Napoli

Domenico D'Ausilio

Allenamento Napoli (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno si sofferma sulla ripresa degli allenamenti in Serie A e in casa Napoli. Il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, si è sempre battuto per la ripartenza del calcio, nel rispetto di tutte le disposizioni che proteggono la salute dei tesserati. Lo staff medico del Napoli è al lavoro da varie settimane per preparare il ritorno agli allenamenti. Organizzazione delle visite mediche, accordi con i laboratori per i test sierologici e soprattutto i tamponi, condizione indispensabile per la ripresa degli allenamenti.

Ripresa allenamenti, il Napoli frena

Diciassette club su venti hanno però espresso delle criticità sul protocollo elaborato dalla commissione medico-scientifica della FIGC. Il Napoli si è concentrato sulla responsabilità medico-legale e sulle forti perplessità per mettere in campo tutte le azioni contro il rischio del contagio entro la data del 4 maggio, considerata troppo precoce. Si attendono le decisioni del Governo, il 18 maggio potrebbe essere il giorno giusto per riaprire i centri sportivi. Andrà poi predisposto un altro protocollo per le partite. Il Napoli fa parte dei nove club della Serie A con le strutture idonee per un lungo ritiro. Ha predisposto i mezzi per lo screening sotto il profilo medico. Ci sono delle criticità da superare, come per esempio alcuni problemi logistici nel creare un percorso separato per i magazzinieri o sugli incontri con persone esterne al gruppo-squadra in ritiro.