L'estate del 2021 ha posto, inderogabile, una esigenza, che portava il nome di "taglio ingaggi". Il Napoli non poteva più permettersi una rosa così costosa, bisognava tagliare i costi. La sensazione, un anno dopo, è stata quella di un inevitabile ridimensionamento, poi smentito dai fatti: che hanno parlato di rinascita azzurra
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Rinascita Napoli, dal taglio-ingaggi alla costruzione di un nuovo ciclo
Dal timore del ridimensionamento alla costruzione di una rinascita inaccessibile alle previsione dei più: così il Napoli ha cambiato pelle
Il Corriere dello Sport analizza la storia recente del Napoli di Aurelio De Laurentiis, che l'estate del 2021 ha visto con chiarezza la necessità di operare un sostanzioso taglio al monte ingaggi, per evitare che i conti finissero n un profondo ed irreversibile rosso. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il giorno in cui sembrava che il Napoli stesse evaporando, colpa della bolla, in realtà non segnava l’inizio della fine ma l’alba di un nuovo giorno. Quel Napoli rimase più o meno eguale a se stesso, ha dovuto aspettare altri dodici mesi ancora prima che andassero in scadenza i contratti di Insigne, di Mertens, di Ghoulam e di Ospina; e stavolta, estate 2022, a differenza che in passato, dinnanzi ad offerte vantaggiose - ma non indecenti - non ha vacillato: addio a Koulibaly e anche a Fabian Ruiz, per fare cassa e per rimettersi in gioco, investendo altrove"
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