Non è ancora ben chiaro se pure le pareti abbiano tremato, però mentre non è volata una mosca, le urla di Rino Gattuso sono arrivate da Fiume sino a Zagabria. In quel quarto d’ora indimenticabile, in cui il processo è stato istruito praticamente a braccio e dopo quarantacinque minuti «imbarazzanti», il Napoli si è ritrovato con le spalle al muro e i timpani che ronzavano, perché a tutto c’è un limite, anche alla pazienza: "Ma cosa avete in testa?". Per uscire da quel vuoto e trascinare di nuovo una squadra sulla terra, Gattuso ha «ringhiato» ripetutamente: lo ha fatto a Fiume, nell’intervallo di una (non) partita da riprendere con modi bruschi e poi si è ripetuto a Castel Volturno. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.
Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale
rassegna
CdS – Gattuso, rabbia in Europa: “Ma cosa avete in testa? Mica siete in vacanza!”. Il retroscena
Non è ancora ben chiaro se pure le pareti abbiano tremato, però mentre non è volata una mosca, le urla di Rino Gattuso sono arrivate da Fiume sino a Zagabria. In quel quarto d’ora indimenticabile, in cui il processo è stato istruito...
Gattuso, rabbia contro la squadra
Il risultato, in quel primo tempo surreale, è stato ribaltato facendo sentire la propria voce, e in che modo. Per svegliare il Napoli è stato indispensabile ricorrere ad una terapia d’urto, che ha spinto le coscienze a vacillare. "Mica siamo venuti in vacanza!". E il primo impatto, almeno un’ora dopo, è stato appagante. Primo posto in classifica nella ammucchiata con l’AZ e con la Real Sociedad. Una figuraccia appena appena attenuata, però innegabile nella forma e sottolineata con sostanziose dichiarazioni che hanno rappresentato uno stato d’animo. "Non mi è piaciuto l’atteggiamento, né il modo di stare in campo, perdendo tutte le seconde palle. Bisogna ritrovare la mentalità".
© RIPRODUZIONE RISERVATA