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Il pari con l'Union Berlino è stato deludente per il Napoli, e secondo la Repubblica lo è più di una sconfitta. Ma Garcia non sarebbe l'unico colpevole. Di seguito l'analisi.
"Questo pareggio più aspro di una sconfitta non può riportare Rudi Garcia nell’esclusivo ruolo di grande accusato. Non è il solo. È una sbandata di gruppo determinata da una puerile concezione del calcio. Cominciano i giocatori: ognuno va per sé, fatalmente rifiutando tutti insieme l’idea di collettivo. La prova è in questa osservazione: difficile trovare il peggiore, ma tutti insieme formano una comitiva in spensierata e irresponsabile avventura. Il Napoli è stato una non-squadra al punto da disgregarsi e concedere il più agevole contropiede all’Union Berlino per pareggiare una partita che doveva segnare il record per la Bundesliga, la tredicesima sconfitta, scadente primato da strappare dopo otto anni all’Hannover. In un calcio che fa degli equilibri tattici una religione, si è trovato tutto da un’altra parte, quella sbagliata, come una clessidra capovolta, quando segna che il tempo è scaduto. Il Napoli manca la vittoria per un evidente errore psicologico nel prepararsi alla gara. La più facile della stagione, così era immaginata visto il disastro tecnico e finanziario del club tedesco, dopo una spesa di cento milioni per 13 acquisti, meglio dire per nulla".
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