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Reja: “Anguissa uomo giusto per il Napoli, tra De Laurentiis e Spalletti funzionerà”

Edy Reja (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Edy Reja, CT dell'Albania, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sul momento del Napoli

Domenico D'Ausilio

Edy Reja, CT dell'Albania, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sul momento del Napoli.

Reja sul momento del Napoli

 Edy Reja (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"Quello che mi piace di più di questo Napoli è la sua efficacia, il suo essere poco prolisso. Mi colpisce il suo essere essenziale, la sua capacità di non trovarsi mai impreparato davanti a situazioni differenti. Anguissa è l'ingranaggio giusto, quello che ha fatto scattare una serie di meccanismi che hanno poi favorito la crescita di tutti gli altri attorno a lui. È un centrocampista fisicamente completo. È uno che corre, recupera, è disponibile. Era quello che mancava. È giusto che ci sia entusiasmo, vincere dà sensazioni uniche. Ma bisogna andare cauti, tenere i piedi per terra anche perché a parte la Juventus, che affrontare di questi tempi è una piccola fortuna, il Napoli non ha avuto davanti nessuna delle big. Per esempio, già con la Fiorentina domenica sarà interessante vedere il livello raggiunto dagli azzurri. Il test con Italiano sarà molto importante per capire dove può arrivare il Napoli".

Su Spalletti

"Per certi versi è stato un vantaggio enorme per Spalletti perché non ha dovuto integrare uomini che non si conoscevano, non ha dovuto creare una squadra nuova, ha ripreso le conoscenze che questi calciatori avevano sia del 4-3-3 di Sarri che del 4-2-3-1 di Gattuso e ha modellato una squadra che fino ad adesso mi sta entusiasmando. Finché stanno bene non cambio nessuno pure io. Poi questo dà compattezza e intesa e forse anche un senso di appartenenza, il famoso spirito di squadra. E io penso che sia giusto così, anche senza esagerare però. Perché adesso arrivano le coppe, giovedì in Europa League giusto far riposare qualcuno perché non si possono spremere troppo le energie. Si rischia di arrivare spremuti alla fine. Questo l'ho imparato alla Lazio: d'altronde pure io ho sempre amato le formazioni che si imparano a memoria come le cantilene. E fino a quando non ci sono gli impegni infrasettimanali, giusto cambiare il meno possibile. Ma il vero guaio sarà la Coppa d'Africa. Andare d'accordo con Aurelio non è complicato, basta essere schietti, leali, sinceri, dire le cose che si devono dire anche con rudezza. Ecco, Luciano ha lo spessore caratteriale per un rapporto duraturo con De Laurentiis che apprezza quelli veri. Tante volte io e lui ci siamo detti delle cose anche pesanti con sincerità ma poi è finita lì. E ci sta pure che un presidente, che è il capo, ti chiami e ti chieda chi gioca e chi no. Tocca all'allenatore motivare le proprie scelte".

Su De Laurentiis

"De Laurentiis non mi ha mai convinto a far giocare uno piuttosto che un altro. Perché l'allenatore è un uomo solo, sempre solo. Se le cose vanno bene, i meriti sono di tutti, sennò le colpe sono di una sola persona. E allora meglio non dare mai retta a nessuno".