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Le ultime quattro partite, in seguito all'infortunio rimediato da Neres, hanno dato a Raspadori la prima occasione per avere un po' di spazio nel Napoli di Antonio Conte e il classe 2000 la sta sfruttando nel migliore dei modi: per lui tre gol in quattro partite, bottino notevole per l'ex Sassuolo che sta vivendo uno dei suoi momenti migliori all'ombra del Vesuvio. Dopo esser risultato un esubero nel mercato di gennaio, nel corso del quale ha rischiato di essere ceduto, ora è un elemento centrale nel 3-5-2 azzurro. Ne parla così La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna.
"Il ragazzo è serio, educatissimo e quando a bassa voce disse «vorrei avere più spazio» non scatenò titoli sui giornali, non si fa rumore con le legittime aspirazioni di un giovanotto garbato di 25 anni e 35 milioni di euro. Però qualcuno a gennaio ci ha provato, ovvio che sì, l’ha detto il suo manager che piaceva alla Juventus ma molto di più a De Zerbi, che avrebbe saputo come inserirlo nell’Olympique Marsiglia: deducendo, deve averlo bloccato a Capodichino Kvaratskhelia, altrimenti, boh. Al resto ha pensato Antonio Conte, che quando la sorte gli ha voltato le spalle togliendogli pure Neres ha scelto: 3-5-2, con Raspadori non lontano dalla porta. Dall’Olimpico in poi, nella sfida con la Lazio, Raspadori ha giocato 344 minuti, che sarebbero 34 in più di quanto gli erano toccati nelle precedenti 24 partite. Raspadori è il centravanti per palati fini, ha le movenze affascinanti che stregano chiunque e però numeri che invocano un’esplosione non ancora avvertita".
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