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calcionapoli1926 rassegna Raspadori: “Potevo andare via a gennaio, Conte mi convinse a restare. Sullo scudetto…”

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Raspadori: “Potevo andare via a gennaio, Conte mi convinse a restare. Sullo scudetto…”

Raffaele Troiano
Le parole dell'ex calciatore azzurro ai microfoni de Il Corriere dello Sport

Giacomo Raspadori, attaccante dell'Atletico Madrid ed ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Corriere dello Sport. Il calciatore ha parlato delle emozioni di vincere lo scudetto con il club partenopeo, dell'approdo in Spagna e ha anche svelato un retroscena di calciomercato. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!

Raspadori: "Potevo lasciare Napoli a gennaio, poi parlai con Conte..."

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Di seguito le dichiarazioni di Giacomo Raspadori ai microfoni de Il Corriere dello Sport: "Lotta scudetto? La Roma sta facendo un percorso incredibile, ma è difficile fare previsioni. Il Milan non avendo le coppe starà lì, come è successo a noi la scorsa stagione. E poi Napoli o Inter".

Su Simeone e Conte: "Tosti. Esigenti. Con Conte si fa un po’ più di tattica e volume, qui facciamo più intensità e lavori specifici con la palla. Sono entrambi chiari e diretti. Parlano in faccia senza problemi: è fondamentale".

Un retroscena di calciomercato: "Lo scorso gennaio ci fu un interessamento perché a Napoli giocavo poco, ma niente di concreto. Il Marsiglia di De Zerbi ha insistito di più, in inverno e in estate, poi non se ne è fatto nulla. Ma lo considero un allenatore determinante per me, fin da quando ero un giocatore della Primavera del Sassuolo. Lo definirei un padre calcistico. Quando ho scelto di restare a Napoli? Ho deciso dopo aver parlato con Conte che mi diceva che alla lunga sarei diventato importante e così è stato, anche se purtroppo ho dovuto sfruttare l’infortunio di qualche compagno. Rivincere lo scudetto è stato un traguardo incredibile".


Sull'approdo all'Atletico Madrid: "Mai avrei immaginato nella vita di indossare una maglia così importante”.

Sulla città di Napoli: "Se ho tenuto casa? No, falso. Ero in affitto. Ma è una città che porto nel cuore non solo per gli scudetti vinti o le persone incontrate. Lì abbiamo costruito la nostra famiglia, anche se adesso mia figlia dice già qualche parola in spagnolo. E a noi fa un po’ strano…".