Per un po', ci si è persi nelle etichette, e Raspadori, centravanti nell’anina, ha dovuto fronteggiare il venticello oltraggioso del “falso nueve”: sarà stato per il fisico o per quella tendenza a legare il gioco, ad uscire dalle linee, però l’equivoco è durato, “complice” la natura dominante di Osimhen, almeno fino a quando Jack non ha messo sul tavolo i propri pensieri. «Io gioco ovunque ma è lì che mi sento meglio». Non esterno di destra o di sinistra, perché chi ha due piedi del genere può industriarsi ovunque, e neppure da mezzala o da sotto punta: attaccante centrale, come si usa dire adesso, un autentico nove, che a Verona si è inventato un assist (per Politano) e che in Germania ha sistemato la vicenda, con l’aiuto di Kvara.
Napoli-Milan ricomincia con Raspadori che fa il 9 con il suo 81, con Simeone che se ne sta in panchina, con gerarchie che in assenza di Osimhen sembrano riscritte dalla natura svolazzante di quest’attaccante che ondeggia tra i centrali, li tira fuori scalando, consente ai centrocampisti di provare irruzioni e semmai fa da sé, con quella intelligenza viva che gli appartiene da sempre, era un fanciullo quando se ne accorsero e stava diventando grande - estate 2022 - quando De Laurentiis ha investito 35 milioni di euro per convincere il Sassuolo a cederlo".
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