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Le rapine a Napoli: da Lavezzi a Behrami. I precedenti

Le rapine a Napoli: da Lavezzi a Behrami. I precedenti

Il Napoli non è la prima volta che ha che fare con situazioni spiacevoli. Il Corriere dello Sport ha analizzato i precedenti. Da Lavezzi a Behrami: le rapine azzurre   Puntuale come un orologio svizzero (costoso), la banda del Rolex si dà...

Alessandro Silvano Davidde

Il Napoli non è la prima volta che ha che fare con situazioni spiacevoli. Il Corriere dello Sport ha analizzato i precedenti.

Da Lavezzi a Behrami: le rapine azzurre

Puntuale come un orologio svizzero (costoso), la banda del Rolex si dà appuntamento in quel microcosmo inevitabilmente lussuoso: e nel decennio più recente incolla le foto di vittime eccellenti minacciate con tanto di pistola o anche senza. Però sempre con uno scopo preciso, portargli via il benessere, e non solo quello economico. E’ un rito diabolico, scandito dalle lancette che fanno di Napoli un inferno maledetto, dal quale Yanina Sacripante, l’altra metà del cielo del Pocho Lavezzi pensò di scappare via... «E poi dicono che in Argentina ci sia insicurezza. Città di merda. Mi hanno rubato l’orologio a mani armate. Se mi succede qualcosa il mio fidanzato se ne va». La cronaca è in quelle lenzuola di giornali che si stendono dalla “belle epoque” - dalla festa sulla nave per il successo del secondo scudetto - ai giorni nostri, e i collegamenti tra la mala di quel tempo (le foto nelle vasche dorate dei Giuliano di Diego Armando Maradona) e quella contemporanea di questo terzo Millennio (le amicizie “pericolose” di Lavezzi, più recentemente quelle di Reina) ricorre nei verbali, negli interrogatori, nelle indagini che si sono accavallate. 

A Behrami portarono via la Smart. Poi anche altro il cronografo dal polso: lo svizzero, preciso come da proverbio, si presentò in aula, al processo. E riconobbe il protagonista del proprio film dell’horror. «Ho memoria fotografica e non mi può sfuggire il volto di chi mi fa del male».