L'accusa lanciata da uno dei due legali espulsi
—"Baqué, a pochi giorni dall'inizio del processo (difende anche l'infermiera Gisela Dahiana Madrid, che ha scelto un altro percorso e ha ottenuto di essere giudicata da una giuria), aveva lanciato una pesantissima accusa: «Maradona è stato ucciso. La sua non è stata una morte naturale e non c'era alcuna patologia a pesare fino a quel punto sulla sua salute. E più la scena del crimine, dove è stato ritrovato il corpo di Diego, è stata alterata. E non sono il solo a pensarla così: Maradona è morto tre ore prima e hanno potuto ripulire tutto». Baqué, parlando in un programma televisivo, aveva chiesto il rinvio del processo, che è iniziato martedì scorso a quattro anni e mezzo dalla morte di Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Dopo essere stato escluso dal processo, il legale ha commentato: «Vogliono farmi tacere perché ho detto che Diego è stato ucciso». E ha confermato quelle accuse, confermando che si riferiva a tre professionisti tra i più vicini a Maradona: il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Angel Diaz, nei momenti di pausa della seconda udienza ripresi da fotografi e cineoperatori mentre conversavano".
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