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rassegna

Processo Maradona, el Pibe operato senza fare esami: la rivelazione shock di Villarejo

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 
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Emergono ulteriori dettagli sugli ultimi giorni di Diego

Emergono nuovi dettagli raccapriccianti nel corso del processo istituito a Buenos Aires per far luce sulla scomparsa di Maradona. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

"Maradona sarebbe stato operato senza alcun esame pre operatorio. È questa l’ennesima rivelazione shock emersa al quattordicesimo giorno di udienze del processo al tribunale penale di San Isidro, a Buenos Aires, per la morte dell’argentino il 25 novembre 2020 all’età di sessant’anni nel quartiere di San Andres, Tigre. L’ultima testimonianza è quella di Fernando Villarejo, responsabile della terapia intensiva della Clinica Olivos quella dove il Diez subì l’intervento alla testa per ematoma subdurale dal neurochirurgo Leopoldo Luque, medico e figura di fiducia del Pibe e ora uno dei sette imputati accusati di “omicidio colposo con dolo eventuale” con rischio di carcere fino a 25 anni (...)

Villarejo è solo l’ultimo dei testimoni a spiegare che l’argentino arrivò in clinica a decisione già presa da parte di Luque: «Non ci furono discussioni con i medici che l’avevano visitato precedentemente, non furono eseguiti esami. Diego arrivava da La Plata ed entrò direttamente in sala operatoria». Tre giorni dopo l’operazione ci fu un incontro tra i responsabili della clinica e la famiglia di Diego. Incontro durante il quale il dottor Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, altra imputata, confermarono che il motivo principale del soggiorno di Maradona al sanatorio di Ipensa - dove fu ricoverato dopo il malore alla sua festa dei sessant’anni - era per curare i sintomi dell’astinenza ma in un paziente «ingestibile», come Luque lo aveva definito. «Maradona fu per questo motivo sedato per poco più di 24 ore il 5 novembre». Villarejo ha anche aggiunto che Luque aveva vietato l’ingresso ai medici e agli specialisti chiamati dalla famiglia che dovevano valutare il Diez dopo l’intervento. Infine ha concluso la sua deposizione sottolineando lo stupore per la folla presente attorno a Diego durante i nove giorni di ricovero: «Avrebbero potuto portargli hamburger o medicine. E io mi sono sentito una pedina su questa scacchiera dove c’erano un re e una regina». Chiaro il riferimento proprio a Luque e Cosachov".

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