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Politano si è preso la scena all’Etihad, uomo ovunque e cuore immenso – CdS

Politano Manchester City Napoli
L'attaccante ieri è stato a lungo capitano fornendo una prova sontuosa
Sara Ghezzi

La notte di Manchester ha lasciato una certezza al Napoli e Conte quella che Matteo Politano è un ragazzo dal cuore immenso, attaccato alla maglia e fondamentale per la squadra. Si è preso la scena all'Etihad nella sera che doveva essere di Kevin De Bruyne. L'analisi de Il Corriere dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.

Politano si è preso la scena all'Etihad, uomo ovunque e cuore immenso

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"Doveva essere la serata di Kevin De Bruyne e del suo gran ritorno a Manchester, ma è stata - per certi versi - quella del compagno di squadra che gli era accanto durante l’inno della Champions, che ha provato a dargli forza con una pacca sulla spalla quando all’Etihad fioccavano striscioni dedicati a King Kev e nel cuore del belga, probabilmente, c’era un mix di emozioni difficili da descrivere. Matteo Politano era lì, anzi, Matteo Politano era ovunque sul prato verde di Manchester. Ha fatto tutto, il ragazzo che in fin dei conti sarebbe un attaccante. S’è ritrovato anche capitano, quando Di Lorenzo s’è fatto espellere per aver fermato Haaland lanciato a rete. Fascia al braccio e leadership moltiplicata alle stelle. Più che un esterno, un terzino destro, ad aiutare Spinazzola nei raddoppi, a fare la fascia in quelle poche volte in cui ha potuto avere abbastanza campo da percorrerla. Chilometri e salvataggi: un duello continuo con Doku, la freccia belga del Manchester City".


La fatica di Matteo fino al cambio di Conte

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"Fatica immensa, ma di quelle che gasano. Pronto in ogni situazione, anche quando ha agganciato al volo un lancio di 70 metri di Milinkovic-Savic. Stop a seguire, O’Reilly puntato, poi involontariamente anche abbattuto. Avrebbe potuto proseguire l’azione, ma s’è preoccupato dell’avversario, colpito da un pestone - di quelli che fanno male - sulla gamba. Ha provato a imbeccare Hojlund e McTominay, rientrando sul sinistro, ma il City era ovunque a togliere il respiro. Anche a lui, che di polmoni ne ha almeno uno in più. Gigantesco in tutti i sensi, anche quando al secondo minuto di recupero del primo tempo ha praticamente salvato sulla linea un tiro di Reijnders rischiando sì l’autogol, ma fidandosi ciecamente del suo portiere, Milinkovic-Savic, pronto a evitare la beffa a lui e a tutto il Napoli. Ha esultato come se avesse segnato, battendo il petto, cercando energia per resistere dai 2.700 tifosi azzurri presenti all’Etihad. È tornato negli spogliatoi da leone, dopo aver lottato e ringhiato su Doku e su tutto il City per un tempo intero nonostante le immense difficoltà, cresciute in modo esponenziale quando si è ritrovato in dieci con i compagni".