La fatica di Matteo fino al cambio di Conte
—"Fatica immensa, ma di quelle che gasano. Pronto in ogni situazione, anche quando ha agganciato al volo un lancio di 70 metri di Milinkovic-Savic. Stop a seguire, O’Reilly puntato, poi involontariamente anche abbattuto. Avrebbe potuto proseguire l’azione, ma s’è preoccupato dell’avversario, colpito da un pestone - di quelli che fanno male - sulla gamba. Ha provato a imbeccare Hojlund e McTominay, rientrando sul sinistro, ma il City era ovunque a togliere il respiro. Anche a lui, che di polmoni ne ha almeno uno in più. Gigantesco in tutti i sensi, anche quando al secondo minuto di recupero del primo tempo ha praticamente salvato sulla linea un tiro di Reijnders rischiando sì l’autogol, ma fidandosi ciecamente del suo portiere, Milinkovic-Savic, pronto a evitare la beffa a lui e a tutto il Napoli. Ha esultato come se avesse segnato, battendo il petto, cercando energia per resistere dai 2.700 tifosi azzurri presenti all’Etihad. È tornato negli spogliatoi da leone, dopo aver lottato e ringhiato su Doku e su tutto il City per un tempo intero nonostante le immense difficoltà, cresciute in modo esponenziale quando si è ritrovato in dieci con i compagni".
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