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NAPLES, ITALY - AUGUST 30: Matteo Politano in action during the Serie A match between SSC Napoli and Cagliari Calcio at Stadio Diego Armando Maradona on August 30, 2025 in Naples, Italy. (Photo by SSC Napoli via Getty Images)
La vita a volte è strana, ci sono persone destinate ad incontrarsi, ma al momento giusto e non sempre accade. Ne sono un esempio Antonio Conte e Matteo Politano. I due si sono incontrati all'Inter, ma la storia non è andata per il meglio con l'attaccante che nel gennaio del 2020 sceglie di andare al Napoli per farsi valere. Quattro anni dopo, però, i due si sono rincontrati proprio in azzurro, ma la storia è cambiata, perché il numero 21 è diventato l'uomo di Conte a cui non rinuncia mai come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.
"Matteo Politano s’è accorto che la sua esistenza è cambiata da così a così, proprio con Antonio Conte. A Milano, dove s’erano conosciuti, non ci fu modo o tempo (o vai a capirne i motivi) di trovare l’empatia tattica giusta e il 28 gennaio del 2020, avendo intuito che su quella fascia così frequentata, nel 3-5-2, sarebbe stato faticoso districarsi, Politano s’arrese, prese le valigie e traslocò: chiamava il Napoli, quindi 4-3-3, e per prendersi la scena e la corsia (a 27 anni), diede uno strappo alla sua carriera, addobbandola poi d’una Coppa Italia, poi di uno scudetto, guarda un po’ conquistato con Spalletti, mentore nel San Siro interista. La felicità a volte è un attimo e altre è (quasi) per sempre: e quando nell’estate del 2024, per spazzare le macerie di un anno orribile, a Napoli piombò Conte, la domanda che sorse spontanea fu: e adesso? Poliedrico, polivalente, in una parola - anzi, in un nome e cognome - Matteo Politano, 37 partite dentro un calcio geneticamente modificabile, ora la difesa a tre e ora quella a cinque e poi quella a quattro, e non necessariamente tridente, perché niente è impossibile, neanche la diversità che spinse fatalmente un allenatore e un calciatore a separarsi. Ora il mood è ribaltato, Politano è «inavvicinabile» , e pure in questa tornata, con il quarto scudetto sulla maglia, a Conte gli si può toccare tutto, tranne il suo pendolo sulla destra, che Prandelli, l’ex Ct, ritiene «imprescindibile e simbolo di una maturazione che gli ha dato continuità». Politano è la rappresentazione di un tempo nuovo che dal vecchio non si stacca, una specie di ponte tibetano che collega due imprese - quella di Spalletti a quella di Conte - e rappresenta la continuità; è la sintesi d’una trasformazione globale nella interpretazione più varia del ruolo di esterno - il tornante di una volta - che adesso ti dà la profondità, la generosità, l’equilibrio, gli assist e anche i gol. E poi Politano è il Progetto: nei suoi cinque anni e mezzo, che includono sette stagioni, ci ha già infilato 238 partite (con 34 reti) ma soprattutto ci ha sistemato un autografo, quello sul rinnovo sino al 2028".
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