L'edizione odierna de Il Mattino si sofferma sull'attaccante del Napoli Andrea Petagna, rivalutato dal lavoro del tecnico Luciano Spalletti.
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Petagna, il gol non è tutto: a Milano tra i migliori per il suo spirito di sacrificio
Spalletti ha lanciato Petagna dal primo minuto, una mossa a sorpresa che ha spiazzato tutti, a partire dai difensori del Milan
Petagna, il gol non è tutto
Contro il Milan, Luciano Spalletti lo ha lanciato in campo dal primo minuto. Una mossa a sorpresa che ha spiazzato tutti, a partire dai difensori rossoneri. Ma Andrea non è rimasto sorpreso per niente, anzi. Lui in una maglia da titolare ci spera ogni settimana, anche perché il lavoro che svolge a Castel Volturno è no stop. Dal primo giorno in cui ha messo piede a Napoli il suo unico obiettivo è stato quello di conquistare la fiducia dell'allenatore (Gattuso prima e Spalletti poi), pur consapevole della concorrenza così forte per il ruolo di prima punta. Il grande gigante gentile del Napoli ha il volto di Petagna, attaccante che apre spazio ai compagni, serve assist preziosi e non conosce la fatica. Si danna l'anima in campo: non fa più notizia vederlo al limite dell'area di rigore azzurra per difendere e un attimo dopo al limite dell'area di rigore avversaria per provare a fare breccia nella difesa. Perché lui è così, ha un cuore grande come il Vesuvio. Anche grazie a queste qualità ha conquistato la fiducia dei compagni. È uno che ama fare spogliatoio. Sorride, si diverte e fa divertire tutti. Non sa cosa sia il muso lungo, il mal di pancia o il mal di panchina. Lui è lì, a disposizione della causa, e non tira mai indietro la gamba.
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