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Pazienza: “Il Napoli soffre la perdita di Albiol. Ancelotti può cambiare questa squadra”

Pazienza

Michele Pazienza ha parlato del momento del Napoli e del possibile cambio di modulo

Salvatore Amoroso

Michele Pazienza, ex calciatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal, trasmissione in onda sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli. Ha parlato dell'apporto che Ancelotti saprà dare al Napoli già dalla prossima giornata.

PAZIENZA SUL NAPOLI

"Ancelotti vede la squadra ogni giorno e se ritiene sia utile un passaggio al 4-3-3 allora in tal caso vuol dire che potrebbe essere certamente un passo in avanti. Ancelotti è un tecnico di grande spessore, chi meglio di lui può prendere queste decisioni? Si è partiti per il 4-4-2 ma magari si è reso conto che l'idea non sta funzionando come lui si aspettava. In virtù di ciò, cosa dovrebbe fare? Costringersi a continuare così oppure cercare di apportare delle migliorie. Davanti alla difesa preferirei Allan perché ultimamente il Napoli ha avuto difficoltà proprio per la mancata copertura davanti alla difesa. La cessione di Albiol è stata una perdita importante: è un giocatore d'esperienza ed intelligentissimo, con Koulibaly si sposava alla perfezione. Non voglio togliere nulla a Manolas ma è diverso dallo spagnolo: è un giocatore istintivo ed esplosivo". 

 (Photo by Getty Images)

ANCELOTTI, PIENI POTERI DA DE LAURENTIIS

L'edizione odierna di Repubblica ha spiegato il rapporto tra Ancelotti e De Laurentiis.

“Carlo Ancelotti si sta facendo carico anche di responsabilità sostanzialmente non sue visto che si è ritrovato con poche colpe nel mezzo del durissimo conflitto tra la società e i giocatori e adesso è chiamato, oltretutto, a tentare una mediazione non semplice tra le parti. Glielo ha imposto di persona Aurelio De Laurentiis, dopo che Ancelotti aveva inizialmente sottovalutato il malumore della squadra e si era detto contrario – anche pubblicamente – al “ritiro costruttivo” deciso dalla società, poi disertato con un clamoroso ammutinamento da Insigne e compagni.  Quando gli eventi sono precipitati, di conseguenza, il presidente ha un po’ rimproverato per il mancato sostegno il suo allenatore, senza peraltro mai metterne in discussione il ruolo di primo piano al centro del progetto. Ma i pieni poteri ribaditi a Re Carlo possono diventare un’arma a doppio taglio. Il tecnico è stato difatti investito allo stesso tempo di responsabilità ancora maggiori dal suo datore di lavoro.”