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CdS – Paura Napoli, adesso si indaga. Violenza inaspettata

Foto SSC Napoli

A Napoli ora si ha paura: dopo Allan è il turno di Lady Zielinski. Pare essere straripata la diga che teneva distanti certe realtà partenopee da quella dei calciatori. Il Corriere dello Sport odierno ha analizzato quanto accaduto. Napoli, ora la...

Alessandro Silvano Davidde

A Napoli ora si ha paura: dopo Allan è il turno di Lady Zielinski. Pare essere straripata la diga che teneva distanti certe realtà partenopee da quella dei calciatori. Il Corriere dello Sport odierno ha analizzato quanto accaduto.

Napoli, ora la situazione fa paura: si temono ritorsioni

 Lady Zielinski, come la moglie di Allan, è preoccupata per la sua incolumità

La violenza che non t’aspetti è spuntata di nuovo e ha lasciato che dalla memoria riaffiorassero gli inquietanti episodi d’un passato neanche troppo lontano. L’accoltellamento nel settembre del 2015 d’un tifoso in una guerra finita nel San Paolo durante un Napoli-Sampdoria. E serve poi anche capire per capire se l’insurrezione dei calciatori abbia “ispirato” una sfida diversa: rompendo argini invisibili ma che si possono percepire. Spaccando quella “rete di protezione” eretta nei confronti degli idoli della domenica e scatenando ritorsioni che rappresentano un filone delle indagini già avviate. E sarà, inevitabile, anche ascoltare, ora, i giocatori, semmai i dirigenti, perché nell’opacità di questi giorni gli indizi aiuteranno a costruirsi un’idea.

Terrore - Perché ora la paura è ovunque. Va per i vicoli o dentro le stanze di casa, lungo le spiagge e semmai al ristorante, in un labirinto in cui ci sono ombre sempre. Dietro ogni sguardo curioso, fosse anche quello d’un ragazzo che aspetta un autografo: e la ragione spinge a perdersi, a nascondersi, a non vivere più come si dovrebbe e come si vorrebbe. Ma a cancellare se stessi, chiudendosi in quella espressione terrorizzata che Thais Marques, la signora Allan ha conosciuto e condivide, adesso, con Laura Slowiak, la signora Zielinski.

In questa sottile e perfida strategia del terrore che il Procuratore aggiunto, Sergio Amato ha racchiuso in un’indagine sui «reati sportivi».