La Champions è l'habitat naturale del Milan, che nel doppio incontro europeo imbriglia il Napoli, lo costringe a giocare per larga parte dei match sotto ritmo e ne blocca le fonti di gioco. Ma è anche vero che gli azzurri hanno creato e sprecato tanto, troppo, per un palcoscenico così importante. I rossoneri sono stati predatori, i partenopei preda immatura: forse per tensione, forse per disabitudine ai grandi palcoscenici.
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Passa il Milan, la Champions suo habitat naturale: Napoli, quanti errori
Napoli, quanti errori con il Milan
—Ecco quanto, dell'analisi del Corriere dello Sport, evidenziato dalla nostra redazione: "La Champions è un diavolo che t’afferra alla gola, un mondo a parte capace di azzerare e persino ribaltare distanze apparentemente incolmabili in campionato. La Champions è un universo a parte, porta dentro ciò che sei e pure quel che sei stato, la tua natura che comprende pure la storia: la Champions è ancora del Milan, che se ne va in semifinale e aspetta d’attrezzare un altro derby con l’Inter, destinazione Istanbul. La Champions è la disperazione del Napoli, che la butta via sbagliando tanto nei 180' forse per tensione o perché nelle sue corde ancora gli mancano nottate del genere. Il Milan è di Leao, di Maignan, di Theo Hernandez, è la sintesi d’un momento che ne esalta la freddezza e lo tiene sempre in quella comfort zone che solo al 93' Osimhen mette a rischio: 1-1, con cinismo, senza civetteria, né concessioni, pur sapendo ventidue conclusioni e regalandosene sei. Il Napoli riflette sugli errori - tanti a San Siro, altrettanti al Maradona - e per uscire dall’incubo di un’altra notte divenuta stregata, sente l’abbraccio dello stadio che ha uno scudetto per dimenticare. Mica è poco!"
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