Tancredi Palmeri, giornalista, nel suo editoriale per Sportitalia si è espresso in merito alla lotta scudetto, che vede Napoli ed Inter appaiate in testa alla classifica con 71 punti. Dagli ultimi campionati che hanno avuto esito incerto fino alla fine, fino ad arrivare agli impegni che attendono le due squadre ed agli errori che la compagine di Conte e quella di Inzaghi non devono commettere. Di seguito tutti i punti toccati dall'opinionista.


rassegna
Palmeri: “L’opzione spareggio è straordinaria. Cosa non devono fare Napoli ed Inter”
Sul perché ci attende un finale straordinario
—"Un finale così stentiamo a ricordarlo, con 2 squadre appaiate a 5 turni dalla fine. Ce ne sono stati tanti di mozzafiato, da quello del Milan 2022, a quelli dell’Inter 2008 e 2010, a quello della Juventus 2002, Roma 2001, Lazio 2000 e Milan 1999. Non sono citazioni a caso, perché sono i 7 campionati risolti all’ultima giornata negli ultimi 35 anni. E solo in 2 di quei 7 c’è stato un sorpasso all’ultima tornata, la Lazio 2000 e Juventus 2002. E se si estende alla penultima giornata, il ribaltone si è avuto soltanto anche nel 1999. E comunque in nessuno di quei casi le squadre erano appaiate, ma sempre di sorpassi o controsorpassi si è parlato".
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Sull'ipotesi spareggio
—"Non sappiamo se procederanno così, non è nemmeno assolutamente detto che si debba aspettare l’ultima giornata per vederlo terminare, ma intanto è già straordinario di per sé che a 5 partite dalla fine l’opzione spareggio sia sul tavolo. Il banale ragionamento ‘sono tutte finali’ stavolta vale davvero, perché nessuna delle due è padrona del suo destino, anche se psicologicamente il concetto fa male molto di più all’Inter che guidava da un mese e mezzo e si è vista recuperare da un Napoli che gioca male, e che però vince, e quindi figuriamoci se adesso l’entusiasmo dovesse farlo giocare bene".
Sul calendario del Napoli
—"Che il Napoli abbia un calendario nettamente più facile lo si sa da un mese, così come è altrettanto risaputo che il già più difficile calendario dell’Inter è complicato ancora di più dalle 12 partite in 38 giorni a causa della coppa. Ma a questo punto inutile piangersi addosso, è come è, e chi saprà gestire meglio le difficoltà a prescindere che siano di più o di meno, si porterà il 21esimo o il quarto scudetto.
Il programma dice che all’Inter mancano in ordine: Roma e Verona in casa, Torino in trasferta, Lazio in casa e Como fuori. Al Napoli mancano Torino in casa, Lecce fuori, Genoa in casa, Parma in trasferta e chiusura al Maradona con il Cagliari.
Premesso che nessuna partita è mai scontata come dimostra Monza-Napoli di settimana scorsa, però la differenza è evidente. L’Inter ha due partite di difficoltà massima contro Roma e Lazio, due difficoltà media a Torino e Como, e l’unica apparentemente semplice contro il Verona. Al Napoli rimane solo una di difficoltà media a Lecce, e poi le altre tutte apparentemente semplici ricevendo il Torino e il Genoa, e persino le ultime due contro Parma e Cagliari che potrebbero avere indirizzato il loro campionato in maniera tale da arrivare già salve rispettivamente alla penultima e all’ultima".
Su cosa non deve fare l'Inter
—"Cosa non deve fare l’Inter: contro la Roma i nervi e la stanchezza si accumuleranno, e allora deve dosare le forze, e probabilmente questo sarà il leit motiv di quello che resta del campionato. L’Inter vorrebbe sgasare subito e chiuderla, ma è ormai sfacciatamente chiaro che non ha l’autonomia per reggere 90 minuti, e che spingendo da subito finisce per cedere di schianto nell’ultima mezz’ora. E l’unico vantaggio che ti mette davvero al sicuro è di 3 gol, il che è abbastanza improbabile. Dunque l’Inter contro la Roma deve forse avere più calma e gesso, e lasciare che la Roma venga fuori per stanarla".
Sugli impegni post Roma dei nerazzurri
—"Atteggiamento simile nel post Barcellona contro il Torino, che ha ritmo compassato ma solidità in casa, ma contro il quale ci si può consumare a forza di prenderlo a cornate per aprirlo, mentre pure là bisogna lasciare che la partita faccia abbassare la guardia ai granata. Mentre il Verona in casa in mezzo alla semifinale di Champions va sì intimidito con l’effetto San Siro, spingendo all’inizio ma poi amministrando perché ci saranno forze da centellinare. Alla penultima contro la Lazio non ci sarà una finale di Coppa Italia da disputare, e lì l’Inter potrà scatenare tutta la sua essenza avendo avuto per la prima volta dopo la bellezza di 3 mesi la possibilità di avere tutta una settimana per preparare una partita. E poi all’ultima contro il Como idem ma con consapevolezza, sapendo che avrà di fronte un avversario che vuole fare bella figura alla propria maniera, ma capace di concedere".
Su cosa non deve fare la squadra di Conte
—"Cosa non deve fare il Napoli: contro il Torino non deve giocare come se l’inerzia lo premi a prescindere. Ha tutto di più ma deve dimostrarlo, perché anche se il Torino in trasferta non è assolutamente trascendentale, tuttavia coi bassi ritmi può appicciarsi al tuo gioco. E poi a Lecce il Napoli dovrà sfoderare tutta la personalità di cui è capace. Perché il Lecce si è incartato, ma il clima sarà bollente e teso, e se sbagli approccio ti crei da solo la trappola. Quando riceverà il Genoa al Napoli basterà fare una partita con sicurezza e discreto ritmo, tanto più che il Genoa sembra la prima in Serie A ad essere già andata in vacanza. Alla penultima a Parma poi servirà di nuovo quella partita di personalità e da vera pretendente allo scudetto, non foss’altro per non fare venire strani tarli al Parma, squadra con dei limiti ma che si esalta se uno allenta la morsa sul collo. E all’ultima con il Cagliari basterà essere sé stessi, entrare per fare la propria prestazione e non fare calcoli.
Come detto, è risaputo, sembra molto più lineare per il Napoli. Detto ciò, se fosse tutto così semplice come scrivere un editoriale…".
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