Calcio Napoli 1926
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Ottavio Bianchi: “Napoli, rialzati in fretta. Inseguitrici non all’altezza”

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L'analisi dell'ex tecnico azzurro che vinse lo scudetto

Emanuela Castelli

Ottavio Bianchi il 4 gennaio, ma di 36 anni fa, era sulla panchina del Napoli, che perse la sua imbattibilità con la Fiorentina per poi vincere il primo scudetto della sua storia. Corsi e ricorsi storici, direbbe Giambattista Vico. Scaramanzia a favore, direbbe qualche tifoso sommessamente. Il fatto è che così andò. Ed oggi, a 36 anni di distanza, la prima parte della storia si ripete: 4 gennaio, nuova sconfitta, Napoli capolista.

Ottavio Bianchi: "Napoli, ci credo!"

Ottavio Bianchi: “Napoli, rialzati in fretta. Inseguitrici non all’altezza”- immagine 2

Photo by Marco Luzzani/Getty Images

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L'ex azzurro ha rilasciato una lunga intervista pubblicata oggi sulle colonne de Il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Sono talmente scaramantico che io avrei perso apposta visto il precedente. Quel che conta è reagire subito. E noi dopo la sconfitta di Firenze ne vincemmo cinque di fila. Cosa deve fare Spalletti? Nulla (...) Che cosa deve dire? Conosce vita, morte e miracoli dei suoi giocatori, sa bene chi deve spronare e con chi invece meglio che stia zitto. Ci sono tante anime in uno spogliatoio, da gestire diversamente (...) Questo Napoli è stato bellissimo fino all'altra sera. Ha giocato contro una grande che si è schierata e affrontato gli azzurri come avrebbe fatto una provinciale. L'Inter non ha fatto nulla di male, anzi ha mostrato a tutte le altre come si fa a mettere in difficoltà gli azzurri. Non è un dramma aver perso e non mi pare che nessuno si stia disperando (...) Ma secondo voi Di Lorenzo, Anguissa, Rrhamani, non sanno da soli dove sono venuti meno? I grandi campioni, come quelli del Napoli, covano dentro la voglia di riscatto. La rivincita è dentro di loro: non hanno bisogno di sentire la tromba suonata dal loro allenatore o chissà da chi. Gli alti e i bassi ci sono sempre in una stagione. Quel che conta è che non ci siano cali di concentrazione e di convinzione della propria forza. Il Napoli è forte, non lo deve dimenticare. E poi non mi sembra che quelle che inseguono abbiano il talento per poter ripetere il cammino degli azzurri da agosto a novembre. Milan e Juventus hanno faticato per vincere mercoledì. Cadranno anche loro".