Non ce n'è per nessuno, quando Osimhen e Raspadori decidono di recitare la parte di sé stessi. Il nigeriano segna un eurogol, l'italiano incornicia la serata con una doppietta
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La premiata ditta Osimhen-Raspadori tinge d’azzurro la Turchia
Osimhen e Raspadori, la premiata ditta del gol
Della straordinaria prolificità del nigeriano e dell'ex Sassuolo parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "La premiata Osi e Raspa, in una giornata altrimenti semi-piatta, ha sommato la spavalderia dell’uno e l’eleganza dell’altro, l’ha fusa e poi spalmata in quell’ora e mezza con il Crystal Palace. E quando Osimhen si è messo a danzare in area, senza che ci fossero luminarie - e quasi neanche l’illuminazione - un pizzico di enfasi può esserci scappata dinnanzi a quei palleggi tra avversari rimasti ad osservarlo (ma senza batter le mani) quasi fossero statuine d’un presepio virtuale: una, due, tre volte, e pure dopo essersi accomodato un attimo il pallone di petto, con la girata nell’angolo lontano per chiuderla ed invocare un abbraccio, un’«ohhhh» d’ammirazione, un gesto che certificasse la prodezza. Ma affinché fosse chiaro a chiunque che la genialità può essere sommata, separata per esigenze tattiche o anche alternata, Jack Raspadori, entrato dopo un po’, ha intuito che non è ancora il momento di prendersi pause, che val la pena - sempre e comunque - di diffondere il proprio calcio, pieno di bellezza, più o meno come quella di Osi o del Napoli di Spalletti, che proprio non sa fare a meno d’un estetismo che non è di facciata, è uno stato dell’anima. E nella penombra e nella solitudine, per salutare Antalaya, ci ha messo quel piedino che sa di zucchero filato, il destro, collo-interno, ed ha trasformato l’appoggio normalissimo in un pezzo di bravura che non dà punti ma appaga, che ha avuto la funzione poi di aprire ad una doppietta nella quale c’è stato (persino) un pezzo di normalità, perché cosa volete che sia una girata sul traversone-scarico di Zanoli?"
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