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Giuntoli a Chiavelli su Osimhen: “Spero rifiutino, sennò dovremo darci alle rapine”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
Repubblica ha riportato ulteriori retroscena sulle intercettazioni telefoniche per l'operazione Osimhen

L'edizione odierna di Repubblica ha riportato ulteriori retroscena sulle intercettazioni telefoniche tra l'ad del Napoli Andrea Chiavelli e l'allora ds Cristiano Giuntoli sull'operazione Osimhen.

Caso Osimhen, la battuta di Giuntoli a Chiavelli

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"È il primo pomeriggio del 17 luglio 2020, il campionato è in pieno svolgimento per lo slittamento dovuto alla pandemia da Covid e due dei massimi dirigenti del Napoli si stanno scambiando le bozze di un contratto da 70 milioni di euro. «Speriamo rifiutino… sennò dovremo darci alle rapine», scrive l'ad degli azzurri Andrea Chiavelli all'allora ds Cristiano Giuntoli, corredando la battuta con una serie di emoticon.

La Guardia di Finanza ricostruisce le loro chat in quelle ore del 2020. «Sto fermo – scrive Giuntoli – infatti mi ha detto di mandarla, sperando che non accettino. Devo parlare con Aurelio. Che terrorista». Tornano ancora quindi i dubbi del ds. «Questo è terrorismo psicologico», replica Pompilio. Giuntoli insiste: «Terrorista. Scrivi che siamo stati fortunati che Amrabat e Kumbulla non sono voluti venire. Altrimenti bisognava giocare il campionato con Petagna», a far capire che le risorse sul mercato erano limitate. È quello "scrivi" a far scattare l'allarme nel vice: «Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare»".