L’assenza di Osimhen peserà, ma sia lui che il Napoli potrebbero rigenerarsi

La stagione del Napoli fin qui è stata molto deludente, il settimo posto in classifica ne testimonia tutte le difficoltà, per non parlare del cambio in panchina a novembre. Ma a tradire maggiormente i campioni d'Italia sono stati proprio coloro che lo scorso anno hanno guidato la compagine azzurra, Kvarataskhelia e Osimhen. Proprio quest'ultimo è in partenza per la Nigeria prima di iniziare la Coppa d'Africa che lo terrà via, con la speranza del giocatore, fino all'11 febbraio. Proprio al nigeriano e alla situazione in casa azzurra l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha dedicato un approfondimento. A seguire un estratto dell'articolo.

L'assenza di Osimhen peserà, ma servirà a lui e al Napoli per rigenerarsi

"L’assenza di Osimhen peserà molto, ma non moltissimo, avendo perso tanto della sua infallibilità calcistico-papale nella stagione post-scudetto. Il Napoli si è trovato prima un quasi Haaland, poi la coda d’un Haaland, infine l’ombra di Haaland. Tra infortuni, litigi, malintesi e qualche gol (7 in campionato e 1 in Champions) è andata maluccio. Gli si è ristretta la porta ed è cambiato il peso nelle aree di rigore, passando da indispensabile e risolutivo a nebbioso e aleatorio. Il suo diretto avversario, Lautaro Martínez, con l’Inter ha segnato il doppio dei gol in campionato, marcando la differenza. E poi Osimhen da ogni trasferta con la Nigeria è tornato sempre stropicciato. Magari questa volta non succede e torna risolto e vincente. Ma mentre va a ritrovare sé stesso, la forma giusta e i gol in Costa D’Avorio, il Napoli deve ristrutturarsi, rimettendo mano al calciomercato in modo massiccio, più degli interventi fatti in estate e risultati ininfluenti o sbagliati.

Nessuno dei nuovi acquisti ha segnato il cammino della squadra di Rudi Garcia prima e Walter Mazzarri dopo. Forse dovrebbe anche prendere un altro direttore sportivo, uno col carattere di Igli Tare, che ha già fatto la campagna lotitiana e sarebbe pronto per quella delaurentiista, uno capace di dare una scossa alla squadra e una mano alla panchina. Lo spazio lasciato da Victor Osimhen servirà a Giovanni Simeone per uscire dal lamento e far pesare di più i suoi gol, potrà misurarsi con una titolarità senza ombre né ossessioni e forse guadagnare una autorità che sembra avere, ma che poi non ha. Gennaio sarà per il Napoli un mese di riabilitazione, sempre che il mercato funzioni. Quello spazio vuoto davanti aiuterà anche Jack Raspadori e indirettamente Luciano Spalletti".

Un'assenza che potrebbe aiutare lui e il Napoli

"Insomma, la fuga pure serve, ma bisognerà capire quanto costerà. Mazzarri non avrà più alibi: né di tempo, né di assenze, né di nomi, e potrà anche chiedere dei calciatori proprio per uscire dalla figura d’inquilino e sentirsi padroncino della squadra, smettendo di vacillare tra un vedremo e un chissà. È sicuro che Victor Osimhen ha salutato una squadra e ne ritroverà un’altra. Partito Eljif Elmas, in partenza Alessandro Zanoli e Alessio Zerbin, e non si sa chi troverà tra Piotr Zieliński, Matteo Politano, Diego Demme e Leo Østigård. Una squadra hub. Sia Osimhen che il Napoli hanno bisogno di una rigenerazione. Ma mentre il nigeriano torna in Africa, ritrova il caldo e insegue – con una delle favorite – il titolo. Il Napoli è dolorante, acciaccato e da risistemare: pieno di crepe, rimorsi e con l’orizzonte Champions che si allontana. Servirebbe un Napoli più avventuriero, capace di grandi scelte e con una visione, ma è più probabile che Osimhen vinca la Coppa d’Africa e che torni più stanco di adesso".

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