Trentotto anni dopo può viverlo da protagonista
—"Il destino sa scrivere pagine meravigliose. Trentotto anni dopo Oriali è sulla panchina del Napoli con il sogno di godersi, stavolta, il vero trionfo di gioia al fischio finale, lasciandosi travolgere dallo sventolio delle bandiere e dal fragore di una festa in una città che non attende altro e di cui si è innamorato con tutta la sua famiglia. Lele Oriali è sempre disponibile con tutti: rilascia autografi a go-go e si sottopone a continui selfie all’esterno del centro sportivo".
Il futuro di Oriali è legato a quello di Conte
—"Una volta ha rivelato ai tifosi il desiderio di rimanere a Napoli anche la prossima stagione. Il suo futuro è legato a quello di Conte che, invece, resta avvolto da fosche nubi lungo un percorso che potrebbe terminare a fine stagione. Non è il tempo di pensarci ma di terminare il viaggio nel segno del trionfo".
Perché Lele e Antonio sono in sinergia totale
—"Conte l’ha voluto fortemente e De Laurentiis nella trattativa con l’allenatore salentino, a cui ha affidato le chiavi del rilancio del club dopo il decimo posto, l’ha accontentato. Campione indiscusso, icona dei Mondiali del 1982, esempio anche di sacrificio, cultura del lavoro, è diventato il volto del ruolo del mediano raccontato dalla canzone di Ligabue. Oriali è un po’ lo «scanner» di Antonio Conte, osserva tutto ciò che ruota intorno alla vita quotidiana, si confronta con l’allenatore e partecipa alle decisioni e all’organizzazione del lavoro. Nello spogliatoio ha peso, autorevolezza, parla alla squadra che ne riconosce non solo la credibilità ma anche la sinergia totale con Conte. Non solo ha la forza di coinvolgere tutti con i suoi discorsi ma anche d’individuare leader, equilibri, oltre che riconoscere il peso di capitan Di Lorenzo con cui coltiva un rapporto di profonda intesa".
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