Calcio Napoli 1926
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Nino D’Angelo, il “ragazzo della Curva B” condanna scontri Ultras in autogrill

napoli nino d'angelo
Ma il divieto di trasferte è ingiusto

Emanuela Castelli

Nino D'Angelo non ci sta: tifoso appassionato del Napoli e storico "ragazzo della Curva B", il cantante condanna aspramente quanto accaduto in autogrill nei pressi di Arezzo tra Ultras partenopei e ultras romanisti. La violenza non fa mai bene al calcio e nulla ha a che fare con il tifo. L'intervista rilasciata sulle colonne de Il Mattino

Nino D'Angelo: "Fuori i violenti dagli stadi"

scontri ultras
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Ecco quanto, delle parole del cantante al quotidiano napoletano, evidenziato da CalcioNapoli1926: "Quello non è calcio. E parlo ancora da ragazzo della curva B, uno che non voleva questo calcio. Anzi era contro chi si prendeva a botte. Il pallone è un'altra cosa. È innanzitutto passione. E la passione è una cosa bella. Non dovrebbe far litigare. Devono capire che questo non è il calcio e che invece il bello di questo sport è lo sfottò: quello sano, quello divertente ma anche non violento. Davvero non capisco come si possa arrivare a situazioni di questo genere (...) Per colpa di pochi, tutti i tifosi per bene non potranno vedere le partite. Non è giusto e penso che non si dovrebbe fare di tutta un'erba un fascio. Perché non tutti sono violenti. Bisogna assolutamente usare pene forti e severe, perché chi sbaglia deve pagare. Ma ogni sanzione dovrebbe essere mirata solo a quelle piccole frange. Questa pena, invece, finisce per essere troppo severa e ingiusta per chi non ha fatto niente. Penso sempre che dove c'è male, c'è anche il bene e il bene è sempre più del male. Come napoletano e come tifoso per bene mi sento offeso. Il napoletano vuole andare a vedersi lo spettacolo dei giocatori in campo e invece per colpa di qualcuno adesso i bambini che non hanno fatto niente non potranno seguire la squadra in trasferta".