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David Neres sta dimostrando di essere un tuttofare per Conte
Uno, nessuno, centomila. Quante versioni di Neres esistono in questo Napoli? Il brasiliano in questa stagione si sta dimostrando molto versatile diventando il tuttofare d'attacco di Conte. Ne ha parlato l'edizione odierna de Il Mattino. A seguire un estratto dell'articolo.
"Un Neres, tanti Neres. Dall'emergenza spesso si creano delle opportunità ed è stato così anche per Conte e per l'attaccante brasiliano del Napoli. Gli infortuni in difesa e a centrocampo, paradossalmente, hanno aiutato il tecnico a risolvere la crisi del reparto offensivo azzurro e nel contempo hanno permesso all'ex del Benfica di avere finalmente continuità di impiego e rendimento. Che Neres avesse qualità da vendere lo si era visto anche nel recente passato ma mai prima d'ora nella sua esperienza italiana era riuscito a mettere in fila una serie di partite giocate ad alto livello. Invece, nell'ultimo periodo non solo ha fatto vedere sempre più spesso quanto può essere incisivo nei pressi dell'area avversaria ma ha dato l'impressione di essere cresciuto e maturato quanto a duttilità tattica e disponibilità al sacrificio. Certo, negli occhi di tutti c'è ancora quella magnifica rovesciata contro il Qarabag che sarebbe diventata la classica immagine da copertina, ma dietro quel gesto acrobatico c'è molto di più perché Neres è diventato un calciatore di "sostanza". Del resto, Conte gli ha chiesto qualcosa di diverso dal solito sin dalla partita contro l'Inter quando, invece di utilizzare Neres come attaccante esterno, lo ha preferito a Lucca nel ruolo di centravanti. David ha saputo giostrare da nove "a modo suo" con una serie di movimenti in verticale che hanno sfiancato Acerbi e compagni aprendo spazi importanti per altri azzurri (vedi gol di Anguissa). Certamente, però, quella soluzione non poteva essere riproposta contro altri avversari e di conseguenza Neres ha fatto in qualche modo un passo indietro per poi farne due avanti, trovando anche le sue prime marcature stagionali contro l'Atalanta. Già perché contro la Dea il numero sette azzurro ha nuovamente cambiato posizione di partenza e compiti tattici. Non più prima punta, e neppure esterno d'attacco puro a destra al posto di Politano (come ad esempio era accaduto contro il Torino), bensì in linea con Lang alle spalle di Hojlund".
"Neres, dunque, può giocare molto bene anche "sotto" la punta centrale, sia con Lang sulla stessa linea che da solo, come nella ripresa contro gli azeri quando nel 4-4-2 proposto da Conte si è trovato proprio in appoggio al centravanti di turno (prima Hojlund e poi Lucca). Possibile, anzi probabile, che lì possa essere riproposto sempre più spesso perché il brasiliano ama essere nel vivo del gioco e non disprezza di essere coinvolto spalle alla porta per giocare a "muro" con i compagni. Certo, a Napoli è arrivato come ala pura in sostituzione di Kvaratskhelia seppur con caratteristiche diverse ed un altro piede preferito per tirare. Dunque rivederlo sulla sinistra in un tridente puro non è utopia, anzi. Da lì, come accaduto ad esempio contro il Genoa, può essere prezioso per pescare Hojlund in area vestendo i panni dell'assist man, quelli che in assoluto predilige, a prescindere dalla posizione in campo che ormai di volta in volta va ad occupare".
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