Adesso non basterebbero più i 25 milioni che un tempo sarebbero stati sufficienti per definire anche immediatamente l’affare: a 40 si chiude, ma così sarebbe troppo facile. Ci sarà da perdersi tra Sartori e Manna, dt e diesse, in quel limbo che separa - una quindicina di milioni, mica pochi - e che va colmato in qualche modo: dialogando su aspetti che in storie di questo genere sembrano irrilevanti e invece sono centrali.
Ma c’è una volontà comunque, quella di riuscire a spingersi verso l’alto e magari verso il basso per accontentare un calciatore dal quale il Napoli ha già ottenuto il gradimento: gli ottocentomila euro di ingaggio si triplicherebbero, e sarebbe già una rilevante ragione, ma a Ndoye piace rimettersi in gioco ad altissimi livelli, assaporare ancora la Champions, lottare in difesa di uno scudetto e comunque accomodarsi nell’establishment del calcio europeo, già frequentato col Bologna. Se in passato, per ammorbidire la spesa, il Napoli avrebbe voluto inserire Ngonge, stavolta il tentativo starebbe per coinvolgere Alessandro Zanoli (25 pure lui a ottobre), esterno di fascia destra, che nella sua carriera ha iniziato dal basso e che Patrick Vieira al Genoa ha lasciato evolvere, inventandoselo anche come terzo offensivo. Zanoli è un’opzione però laterale, se ne può parlare a parte, il Bologna gradirebbe prenderlo in prestito - poi si capirebbe le modalità del riscatto - e comunque tenere separate le due questioni, perché Ndoye è fonte di ricchezza, consente di addobbare il proprio bilancio per poi garantirsi nuovi investimenti, considerata la fertile fantasia di Sartori".
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