Napoli-Verona è stata partita diversa: diversa negli uomini (ben 5 i cambi rispetto al Milan), diversa nell'impostazione (Demme per la prima volta preferito a Lobotka ed ovviamente disabituato a giocare), diversa nel tifo (che finalmente è tornato a far pulsare il ventre del Maradona). E' finita 0-0, ma gli azzurri avrebbero anche potuta perderla, visto il gol divorato da Ngonge nei minuti finali. Un possesso palla da record (80%) ma sterile.
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Napoli-Verona, azzurri con la testa al Milan: i marziani hanno un cuore umano
Napoli-Verona, ma la testa era al Milan
—Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Ha tremato, certo che sì, il Verona, perché su un pallone sporco, deviato irragionevolmente da Abildgaard verso il centro dell’area, la torsione di Osimhen è divenuta amarezza per la traversa ma pure entusiasmo, ripensando alla capacità di coordinazione del nigeriano, che sarà utile martedì. E poi anche il Napoli se l’è vista brutta, ma davvero, perché Ngonge aveva mille scelte a disposizione, tranne una: sarà stata la stanchezza per quella corsa a perdifiato o magari, chi può dirlo? la paura di volare. Il Napoli ha visto il diavolo, come per gli altri 90', come per quel tempo che resterà di queste sue giornate, sino a quando non si ritroverà dinnanzi a sé il Milan: ci sarà poi modo di ripensare allo scudetto, che a più quattordici dalla Lazio pare adagiato nella comfort zone della coscienza. Però ora (o mai più?) il cervello s’è concesso altro. I marziani hanno un cuore umano".
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