Guido Trombetti, ex Rettore della Federico II, nel suo consueto pezzo pubblicato sulle colonne de Il Mattino, ha distribuito i meriti di questo straordinario avvio di stagione del Napoli di Luciano Spalletti
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Il fantastico Napoli di questo avvio di stagione è merito della “trinità”
Napoli da record, in questi primi tre mesi di stagione. Si va al riposo da primi in classifica. I meriti vanno distribuiti tra loro tre, parola di Trombetti
Primo in Serie A con 8 punti di vantaggio sul Milan, primo nel gruppo A di Champions League, record su record sbriciolati, un oceano di gol segnati in entrambe le competizioni e la sensazione che, al di là degli interpreti, il suo gioco resti bello e concreto, senza snaturarsi mai. Versatile, duttile, capace di cambiar pelle in base all'avversario e ai vari momenti della partita, il Napoli visto in questi tre mesi ha sorpreso tutti. Anche Guido Trombetti, ex Rettore della Federico II. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "È tempo per un bilancio della prima parte fantastica della stagione del Napoli. Semplice attribuire i meriti. Aldilà dei singoli calciatori, pare che il Napoli si regga su una sorta di trinità. Composta da persone di grande qualità, per certi versi complementari. In vetta Aurelio De Laurentiis. Regista del film Calcio Napoli. Riuscire a tenere in equilibrio il bilancio, ridurre il monte ingaggi e organizzare una squadra da favola se non è un miracolo poco ci manca. Un miracolo di sapienza imprenditoriale, di intuito nello scegliere i collaboratori, di capacità organizzativa. Fondato su un modello di società verticistico assolutamente unico (...) Secondo ramo della trinità è Cristiano Giuntoli. Lo scouting che ha messo in essere è stupefacente. E forse andrebbe risarcito per essere stato a lungo sottovalutato. Demme, Lobotka, Rrahmani fino al boom con Kim e lo strepitoso Kvaratskhelia. Molto ben gestite anche le cessioni. Che dire, chapeau (...) Last but not least Luciano Spalletti. Uomo serio e grandissimo lavoratore. Che Albarella, vecchio lupo di calcio, mi disse essere il più grande studioso di football in circolazione. Ha costruito una squadra che esprime il più bel gioco d'Italia e, secondo alcuni, d'Europa. Un bel gioco non fine a se stesso ma portatore di risultaticoncreti. Nel calcio, si sa, contano le vittorie. Sembra che sia il miglior gestore delle opportunità legate ai cinque cambi. Inoltre, come già ho detto, lavora molto sui singoli, fa scuola".
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