Stasera il Napoli ospiterà il Torino allo stadio Maradona. Una sfida che va oltre l'aspetto sportivo, perché i due allenatori sono legati da una profonda amicizia, maturata condividendo pezzi importanti delle rispettive carriere. Ne parla l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.


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Napoli-Torino, storia di un’amicizia. Ma quanto ha inciso Conte per Vanoli?
Napoli-Torino, Conte-Vanoli. Prima insieme campioni d'Italia, ora avversari in una fase delicata del campionato
—"Eppure in Vanoli è rimasto tanto di Conte. Dal sistema di riferimento iniziale (3-5-2) alla capacità di saper mutare in corso d’opera, di adattarsi al materiale a disposizione e non fossilizzarsi sul proprio dogma. E la storia di questo campionato sintetizza bene questo aspetto, dell’uno e dell’altro. Conte aveva deciso di far ripartire il progetto Napolicol 3-4-2-1, ma a fine mercato – con un McTominay in più nel motore – ha virato sul 4-3-3, sistema più congeniale alle caratteristiche dei singoli e anche più “amato” all’ombra del Vesuvio. Vanoli ha fatto un percorso praticamente identico: 3-5-2 fino a fine dicembre, poi via al 4-2-3-1, cercando il giusto mix di fisicità (vedi Casadei) e qualità (Elmas) grazie allamini rivoluzione sulmercato di gennaio. Se c’è una cosa che ha imparato Vanoli da Conte, oltre alla cultura del lavoro e alla tenuta fisica, è che per vincere bisogna saper unire furore e qualità. Gambe, testa e pallone devono viaggiare a mille all’ora, senza pause.Antonio all’andata sorprese Paolo".
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