Il Napoli batte il Torino di Ivan Juric e si prende la vetta della classifica di Serie A. Il migliore e i "peggiori" secondo l'edizione odierna de il Mattino
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Napoli-Torino, Anguissa domina, in quattro non vanno oltre la sufficienza
Napoli, Torino incartato e tre punti in cassaforte. Migliore in campo? Senza dubbio Anguissa. Ma in quattro non vanno oltre la sufficienza
Anguissa conquista la palma del migliore anche sulle colonne de Il Mattino. Questa la sua valutazione:
ANGUISSA 8
Tre giocatori su addosso eppure di testa la prende lui, 50 metri con la palla al piede senza che nessuno riesca neppure ad avvicinarsi. Bisogna chiedere a Samantha Cristoforetti se creature simile le ha intraviste magari anche nello spazio. Pure quando perde palla, in un modo o nell'altro la riprende. Un incubo per i granata
In quattro, però, non vanno oltre la sufficienza. Ecco di chi si tratta:
DI LORENZO 6
Approfitta del pallido primo tempo granata per lanciare un paio di inviti calibrati. Non soffre mai in copertura né su Vlasic che pure sulla carte è avversario insidioso e neanche nella ripresa quando spunta. Nel finale ha l'occasione per il quarto gol: anche se sembra egoista, è la scelta giusta quella di calciare in porta.
ZIELINSKI 6
Lukic ci (ri)mette la faccia per bloccare una conclusione quasi a botta sicura. Ha una lettura deliziosa in occasione del 3-0 e l'apertura è come un bacio d'amore: ovvio che la partita diventa poco consone alle sue doti quando il Toro si impadronisce del possesso. Non brillantissimo, ma certo non male.
SIMEONE 6
Buongiorno almeno non ha più bisogno del radar per capire dove sta il suo avversario: se lo ritrova sempre addosso, pronto a saltargli sul collo. Cerca di proteggere ogni volta che può il pallone, prezioso anche del provare una mano in difesa dove si fa ammirare per un paio di corse all'indietro. E qualche fallo.
LOZANO 6
È uno di quelli che più patisce subentrare ma quando è poi in campo dà sempre certo non fa il permaloso. Dà spesso l'impressione di giocare in maniera anarchica: prende e va, ignorando di avere come soluzione anche il passaggio. Però ha piedi dolci, come quando inventa la parabola allo scadere ma Milinkovic salva.
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