Il Napoli sta vivendo un'estate di rivoluzioni e malumori. Gli addii di giocatori come Koulibaly, Insigne, Mertens e Ospina, con i sostituti che i sostituti che non hanno infiammato i palati dei tifosi, hanno acceso le contestazioni contro De Laurentiis. Ma nonostante i malumori della piazza Luciano Spalletti sta lavorando per costruire una squadra che possa competere puntando sul gioco in verticale come ha analizzato l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
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Tra i malumori Spalletti sta costruendo un Napoli che farà divertire
Tra i malumori Spalletti sta costruendo un Napoli che farà divertire
Di seguito l'analisi del quotidiano:
"Nei due test contro Adana e Maiorca, il Napoli è uscito forte dai blocchi e poi è calato alla distanza, al netto della girandola di sostituzioni. Condizione da rifinire: ci sta, di questi tempi. Perdere in un colpo solo capitano (Insigne), totem difensivo (Koulibaly) e miglior bomber della storia (Mertens) non è uno scherzo. Buona la prima impressione del coreano Kim Min-Jae, ma è solo la prima; meno quella di Meret.
Si lavora per coprirgli le spalle: Keylor Navas o Kepa. A centrocampo futuro liquido, visto che Zielinski e Fabian Ruiz non sono immuni da mercato. In attacco, la sorpresa più bella: l’esterno Kvaratskhelia. Se i contorni del Napoli non sono definiti e il popolo mugugna, va detto che la solidità dell’impianto è stata mantenuta e che, soprattutto, s’intravvede un’ipotesi tattica molto stuzzicante, forse la squadra più verticale del torneo con la fantasia veloce di Lozano e Kvara e la corsa profonda di Osimhen. Se poi arrivasse Raspadori a giocare sotto punta (come con Scamacca), il 4-3-3 di Spalletti si trasformerebbe in un 4-2-3-1, magari meno equilibrato, ma sicuramente più spregiudicato. Il Napoli non è condannato a vincere lo scudetto. Se prende la stagione con lo spirito giusto, questa squadra può divertire e divertirsi tantissimo".
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