L'edizione odierna della Gazzetta Dello Sport ha parlato dei 10 membri della rosa attuale del Napoli che vestivano la maglia azzurra anche 2 anni fa, quando Spalletti li portò alla vittoria dello scudetto.


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Napoli sa come si fa, i dieci azzurri che hanno vinto lo scudetto nel 2023
Napoli sa come si fa, ecco i dieci azzurri che hanno vinto lo scudetto due anni fa
—Non si è mai padroni del proprio destino, o non sempre: il giorno in cui la signora Trippier, chiaramente in incognito, osservò Napoli visitandola per davvero, Giovanni Di Lorenzo non si sarebbe mai potuto spingere a sognare. Poi, conversione a Udi Adl, che dinnanzi a certi ingaggi preferisce riflettere, e la vita del capitano è cambiata e può trascinarlo ben oltre le stelle, al fianco della Leggenda, del Dio del calcio, che di scudetti ne ha vinti due e dunque è appena a quattro passi dal “miracolo”. Alex Meret ha messo assieme 208 partite, sta a Napoli da sette anni, e non c’è stata partita per un bel po’ in cui non abbia avvertito il venticello calunnioso della diffidenza: poi finalmente al “Maradona” hanno aperto gli occhi, standosene a spiare dal buco della serratura di una porta inavvicinabile, quella della miglior difesa europea, e ormai non si colgono più stati d’ansia. Uno glielo ha fatto venire Rrahmani, a Como, ma cosa volete che interessi a loro due di quel giorno sul ramo del Lago, se poi le cose dovessero indirizzarsi in un certo modo. E nel festeggiamento difensivo, ci sta, tirerebbero dentro anche Mathias Olivera, tanta roba direbbe il loco Bielsa, un po’ come Conte, che ne è rimasto folgorato guardandoselo da vicino, e coinvolgendo poi Juan Jesus, che con applicazione a 34 anni, riuscirebbe a godersi (e meritatamente) un’altra fetta di celebrità conquistando raschiando il fondo del barile, servendo il Napoli spesso nelle difficoltà per infortuni dei titolari. Che poi Conte lo aveva detto subito: «Lobotka e Anguissa sono tra le migliori coppie di centrocampisti». E lo aveva spiegato il primo scudetto, cosa fossero assieme e come siano rimasti eguali eppure diversi. Non è stato semplice trovare spazio, non per Raspadori e per Simeone, che se un giorno avevano davanti a sé Kvicka e Osimhen poi si sono imbattuti in Lukaku e Kvicka o Neres. Però, oggi come allora, la loro presenza s’è avvertita e quella di Politano pure per chilometri fatti, per interpretazioni diverse.
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