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Il Napoli riparte dalla difesa, nuovo clean sheet e la garanzia Rrahmani – CdS

Sara Ghezzi
La squadra azzurra è tornata ad essere bunker

Il Napoli in questa stagione ha dimostrato una fragilità difensiva inaspettata dopo esser stato un bunker lo scorso anno. Ma tra infortuni e un nuovo modo di giocare c'è stato un momento di sbandamento. La sveglia è arrivata con il crollo di Eindhoven e da quel momento gli azzurri hanno subito solo 1 gol da calcio di rigore. Come sottolinea l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport la squadra partenopea riparte da questi dati difensivi con la garanzia data dal ritorno di Rrahmani. A seguire un estratto dell'articolo.

Il Napoli riparte dalla difesa, nuovo clean sheet e la garanzia Rrahmani

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"Il Napoli riparte dalla difesa. Dalla fase difensiva, come giustamente ricorda Conte: si vince e si perde di squadra, si attacca e si difende di squadra. I suoi, alla fine della stagione del quarto scudetto, hanno tagliato il traguardo con la palma di miglior reparto d’Europa, nessuno come gli azzurri nei cinque top campionati del Continente, ma poi, da settembre in su, qualcosa è cambiato dopo i due clean sheet nelle prime due giornate del nuovo campionato. Del tipo: 17 gol incassati in 9 partite di fila e porta a brandelli contro il Psv. Sei a due: una disfatta ma anche una sveglia. Da quel momento, da quella notte tempestosa arrivata e poi sparita con lo stesso ritmo di una tempesta, la squadra è tornata solida, equilibrata e addirittura blindata da una decina di giorni a questa parte. Numeri: un gol subito nelle ultime quattro partite tra il campionato e la Champions - contro l’Inter, per giunta su rigore - e tre clean sheet in serie da Lecce all’Eintracht, passando per il Como. Due pareggi consecutivi per 0-0 che in qualche modo, a conti fatti, hanno influito in maniera decisiva sulle due classifiche: alla luce dei risultati delle altre, infatti, il Napoli è tornato da solo in vetta al campionato e in Champions, al netto del sapore molto amaro di una chance sprecata con i tedeschi in casa, ha perso una sola posizione in classifica ed è pur sempre all’ultimo posto utile della zona playoff. L’importanza cruciale di una difesa capace di colmare le carenze dell’attacco.  Il Napoli, del resto, ha costruito il successo della stagione precedente sull’equilibrio e la solidità. E averla ritrovata proprio ora, in un momento di difficoltà offensiva condizionata dalla luna calante di centravanti ed esterni, e aggravata dall’uscita di scena dell’inventore illuminato di nome De Bruyne, è di certo la migliore delle notizie. La crescita di Milinkovic-Savic, titolare con continuità dopo l’infortunio di Meret e protagonista contro Lecce e Como da pararigori, la specialità della casa, ha contribuito in maniera decisiva a blindare la porta, ma è tutta la squadra ad aver aumentato attenzione e intensità. Dall’attacco alla linea, passando per i mediani, il 5-4-1 in fase di non possesso è tornato impermeabile".

Il ritorno di Rrahmani è fondamentale

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"Fondamentale, in quest’ottica, è stato il rientro di Rrahmani. Il joystick della difesa, il leader vero del meccanismo che dopo un’assenza prolungata di dieci partite per infortunio è tornato al centro del mondo con autorità e autorevolezza. E come per incanto, due clean sheet in fila con il Como e l’Eintracht. Tre considerando il Lecce, dicevamo, dove è rimasto panchina: il potere della sola presenza? Si fa per ridere, certo, ma è serissimo l’altro dato sensibile: prima del tris di partite senza incassare gol, il Napoli era fermo ai due clean sheet di agosto contro Sassuolo e Cagliari, cioè le gare giocate da Rrahmani prima del suo infortunio. Fondamentale anche la crescita di Buongiorno, il collega centrale che più passa il tempo e più torna dominante dopo un infortunio e la ripresa. Per la cronaca, il Napoli è anche la squadra che subisce meno tiri in Serie A: 25 in dieci giornate, finora, con 8 reti subite. Diciassette in totale con la Champions: ma 6 sono arrivate con la tempesta".