Il Corriere dello Sport esalta la vittoria del Napoli al Maradona contro l'Empoli, senza dimenticare le difficoltà degli azzurri contro le formazioni che si arroccano in difesa
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Napoli, quanta fatica con l’Empoli senza Kvaratskhelia
Il Napoli contro l'Empoli piazza la sua decima vittoria consecutiva in Serie A: ma senza i guizzi di Kvaratskhelia si soffre
Vincere dominando, sì. Ma non senza soffrire. Perché l'Empoli si conferma osso duro per il Napoli: non più bestia nera, ruolo che i toscani si erano conquistati di diritto portando via sei punti su sei agli azzurri lo scorso anno, ma formazione ostica, come tutte quelle che si arroccano in difesa creando un bunker attorno alla propria area di rigore. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926 dell'editoriale apparso stamattina sul quotidiano sportivo: "Ma se la supremazia del Napoli è stata assoluta, altrettanto visibile è parsa la sua difficoltà contro squadre che giocano solo per non prenderle, e che schierano due linee difensive parallele, alla distanza necessaria per assicurare sempre il raddoppio della marcatura. Senza gli affondi del georgiano, il Napoli ha fatto fatica a scartare questa muraglia dalle fasce, anche perché a destra Politano tendeva a convergere verso il centro, andando a incrociare in diagonale la fitta rete degli avversari. Quando finalmente è entrato Lozano, la partita ha cambiato volto. Il messicano ha puntato il suo diretto marcatore Parisi, surclassandolo nell’uno contro uno. Sul secondo gol, lo ha lasciato di sasso con una finta retromarcia e uno scatto in avanti che lo ha liberato al cross dal dischetto del calcio d’angolo, aggirando l’enorme architettura difensiva eretta da un tecnico di scuola novecentesca come Zanetti. Zielinski ci ha messo il sigillo. È la prova che Spalletti può, di fronte alle difficoltà del campo, cambiare la dotazione tecnica e agonistica della squadra, ma soprattutto innescare uno switch tattico per centrare il risultato".
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