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Il Napoli non si rialza: c’è la paura di non farcela. L’analisi

Il Napoli non si rialza: c’è la paura di non farcela. L’analisi

E’ la serata in cui la panchina viene consegnata da Ancelotti a Gattuso, ma non basta per modificar la scena: sarebbe troppo semplice rinascere con un esonero. Ma è pure una sfida che cambia in fretta, dopo centottantadue secondi, con Koulibaly...

Alessandro Silvano Davidde

E’ la serata in cui la panchina viene consegnata da Ancelotti a Gattuso, ma non basta per modificar la scena: sarebbe troppo semplice rinascere con un esonero. Ma è pure una sfida che cambia in fretta, dopo centottantadue secondi, con Koulibaly che s’inginocchia e lascia che Kulusevski apra al tormento del Napoli. Il Corriere dello Sport ha analizzato il momento del Napoli.

Il Napoli di Gattuso che non si specchia più nel 4-3-3

Il Napoli si porta appresso le sue inquietudini, anche gli errori d’impostazione d’una squadra che ora nel 4-3-3 non ci sa stare. Non ha un regista (non lo è Allan) e non ha esterni (eppure lo erano) che saltino l’uomo, che creino superiorità: Callejon è un inno alla malinconia per il tempo ch’è passato e Insigne sente il mormorio d’uno stadio che sta comodamente in poltrona, come se fosse in teatro.

E quella luce, con l’innesto di Mertens. La decisione di Gattuso di ribaltarla con il 4-2-3-1 (fuori Allan e Fabian e Zielinski in mezzo) offre l’abbaglio del pareggio di Milik. Una pressione palpabile d’un possesso palla statisticamente imbarazzante (72%) ma improduttiva (trentatré tiri). Il Parma sceglie le proprie conoscenze e anche le virtù che possiede per preparare l’agguato, non bisogna certo inibirsi nello scegliere il contropiede: uno lo sventa Meret, di piede, l’altro, irreparabile, lo confezionano al 48' i soliti due, Kulusevski e Gervinho, mandando in estasi Parma, spargendo il gelo su Napoli.