La vittoria del Napoli a Lecce, con sofferenza, tutti dietro la linea della palla e difesa ad oltranza nel secondo tempo, è il manifesto più puro del contismo, della filosofia di calcio di mister Conte. Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:


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Napoli granitico, la vittoria a Lecce è “contismo” puro: l’umore di Conte
"Nervi saldi. Si prepara a caricare a mille la vigilia con il Genoa. Altro che finale, è quasi una partita con la vita in gioco. È dal primo istante che ha messo piede a Napoli che il mondo azzurro ha capito che il motto di De Coubertin, ovvero «l'importante è partecipare», non è proprio il suo preferito. E De Laurentiis gli sta dietro. Diciamo: il barone che ha fatto rinascere le Olimpiadi non è mai stato un riferimento per Conte. Perché è chiaro a tutti che per lui conta solo vincere. «Perché è chi vince che fa la storia». Poco gli importa se questo dà l'impressione di essere poco simpatico. A lui non gli interessa. L'obiettivo è vincere lo scudetto fin dal primo giorno che è venuto a Napoli ma neppure lui si aspettava che arrivasse così presto. Conte si avvicina con una gara, quella di Lecce, che certifica una specie di autocoscienza azzurra: è una squadra che si guarda con realismo (piena di assenza, senza Neres l'uomo della fantasia), cava il meglio da sé ogni volta, accetta un destino di fatica che può produrre sostanza più che bellezza (...)
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La soddisfazione di Conte va ben al di là dei 77 punti: la vittoria di Lecce è il simbolo del contismo. Con un secondo tempo passato dietro alle barricate, esultando per i rinvii di Rrhamani e Di Lorenzo, contando i secondi che passavano, sospirando a ogni pericolo scampato eppure sentendosi pienamente felici, come se questa fosse l'unica strada verso la gloria (...)
Conte non prende gol da 386 minuti: ha blindato la difesa del momento peggiore, da quando il migliore dei suoi, Buongiorno, si è infortunato. Ieri ha più volte chiesto a Lobotka della sue condizioni, perché è in ansia per lui. Conte ha vinto nella sua Lecce con il minimo del gioco ma non con il minimo sforzo, perché resistere ai tentativi dei salentini l'ha impegnato a fondo. Ma davvero pensate che questo sia un argomento che importi a Conte? Vede il suo decimo scudetto lontano tre partite e metterebbe la firma per altri tre 1-0 come quello con il Lecce. O con lui tutto il popolo napoletano. De Laurentiis compreso".
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