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Zazzaroni: “L’attesa bellezza del Napoli ha ceduto alla concretezza della Lazio”

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L'editoriale di Ivan Zazzaroni

Sara Ghezzi

La prima sconfitta interna del Napoli è arrivata per mano del grande ex Maurizio Sarri. Il tecnico infatti è il vero vincitore della partita di ieri mettendo in campo i suoi in modo da "incartare" i ragazzi di Spalletti. Tre punti persi per gli azzurri che però non gettano nello sconforto merito dell'ampio vantaggio accumulato in questi mesi, ma che dimostrano che il cammino da percorrere è ancora lungo. L'entusiasmo è ancora molto forte in città come testimoniano i cori e gli applausi dei tifosi anche dopo la vittoria della Lazio arrivata dopo averla studiata nei minimi dettagli. Lo sottolinea Ivan Zazzaroni nel suo editoriale per Il Corriere dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.

"L’attesa bellezza del Napoli ha ceduto alla concretezza della Lazio", il parere di Zazzaroni

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"Il Maradona che aveva accolto Sarri fischiando ha salutato la prima sconfitta interna di Spalletti in campionato cantando. Come se nulla di spiacevole fosse accaduto: troppi i punti di distanza tra il magnifico sogno e la disillusione impossibile, ci sono momenti in cui l’adorabile fatalismo napoletano è più che autorizzato e prevale sull’amarezza. 

 Sarri ha rispettato fino in fondo l’avversario, la sua condizione, il calcio più bello ed efficace d’Italia. Dai suoi ha preteso attenzione, senso della posizione e precisione (8 falli in tutto, soltanto tre nei primi 45 minuti), ottenendo prestazioni perfette da Marusic e Hysaj, Romagnoli e Patric, tanto sacrificio dai centrocampisti e facendosi serenamente perdonare da Immobile il costante isolamento.  

Il Napoli ha palleggiato con insistenza cercando qualche buco nel muro: ci ha provato con Kvara e Lozano, poi con Politano; anche attraverso i cambi Spalletti è passato al piano B e infine al C, ma ha ottenuto una traversa e poco altro.  

A Lobotka, Kvara e Osimhen, a Di Lorenzo e Olivera, meno spiazzante e coinvolgente di Mario Rui, squalificato, può e deve essere concessa una pausa in una stagione così brillante e sfinente. 

Non mi sorprende, infine, che il risultato l’abbia deciso Vecino, l’intuizione di Sarri, ma anche l’irrinunciabile di Spalletti nelle stagioni interiste. Vecino sa fare tutte le fasi e, soprattutto, ha una naturale confidenza con il gol.  

L’attesa bellezza del Napoli ha ceduto alla ragionevole, sofisticata concretezza della Lazio, l’accerchiamento lento all’organizzazione complessiva".