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rassegna

Napoli-Juventus sarà di nuovo guerra, questa volta contro la Fifa – CdS

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport fa il punto sulla questione nazionali che sta movimentando la vigilia di Napoli-Juventus

Sara Ghezzi

Domenica 12 settembre allo Stadio Diego Armando Maradona è in programma il big match Napoli-Juventus. Come lo scorso anno anche questa volta è preceduto da numerose polemiche legate al covid e alle nazionali. È di n uovo scontro ma questa volta sul fronte comune tra i due club. Infatti le due società si trovano a far conto con i numerosi impegni ravvicinati tra campionato e nazionali con annessi viaggi intercontinentali. Una guerra che non riguarda solo gli azzurri e i bianconeri, ma tutti i club di Serie A e europei pronti a far guerra alla Fifa. La Premier League e la Liga hanno già affondato il primo colpo, e presto anche l'Italia potrebbe rispondere.

Napoli-Juventus è di nuovo guerra

 (Photo by Ciro Sarpa SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport fa il punto su questa situazione sottolineando come sia Napoli che Juventus si troverebbero ad affrontare il big match del 12 in condizioni non ottimali. Infatti sono diversi i giocatori delle due squadre che si troverebbero a girare il mondo con le varie norme anti covid, con il fuso orario e quarantene. Come suddetto, la partita è in programma il 12 settembre, Spalletti ritroverebbe Osimhen e Koulibaly l'8 e il 9 settembre, il primo rientrerà dalla Nigeria, il secondo dal Congo. Discorso ancor più delicato per i sudamericani con Ospina che rientrerebbe solo alla vigilia del match. Anche Ounas, Lozano e Elmas potrebbero non essere a disposizione sempre per lo stesso motivo. Allegri però non se la passerà meglio, anzi. Infatti il 9 in Sud America scenderanno in campo Dybala, Cuadrado, Bentacur, Alex Sandro e Danilo e nemmeno un volo privato permetterebbe il rientro in tempo. Ciò vale anche per McKennie. Inoltre i giocatori rientrerebbero da zone rosse che li costringe ad una periodo di isolamento. Situazione non accettabile dai club, che sono pronti a fare guerra, questa volta non tra di loro ma contro la Fifa.