È rimasto solo lui: McTominay, la zattera del Napoli in mezzo all’emergenza
—Dodici reti (e il titolo di Mvp) nella stagione dello scudetto, mentre adesso sembreranno pochi ed invece è un «falso» storico - che sta a due in campionato (una in meno rispetto a dodici mesi fa) ne ha aggiunti altri tre in Champions League, che certo hanno un peso statistico e non solo. McTominay è il superstite di un settore sparito in quaranta giorni, dall'infortunio di De Bruyne (25 ottobre) tirando e segnando un rigore all'Inter alla doccia gelata nel riscaldamento di Coppa Italia che ha strappato Lobotka a Conte, già senza Anguissa. Ma McTominay è la luce del Napoli, la sua fonte di ispirazione o semmai la zattera per sfuggire alla disperazione di un momento. McTominay non conosce la banalità, segna gol che contano, che salvano (a Torino, un anno fa), che fanno la Storia (con il Cagliari, nel 24 maggio dello scudetto e volendo allargare gli orizzonti anche con la sua Scozia): e poi li fa belli, a volte in rovesciata. L'uomo in più, direbbe Paolo Sorrentino"
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