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L'edizione odierna de La Stampa commenta il gesto dei calciatori del Napoli, i quali si sono messi in ginocchio contro il razzismo prima del match di campionato contro l'Atalanta.
"Con tre anni di ritardo l’Italia del calcio apprende che inginocchiarsi prima di un evento sportivo è un gesto globale contro il razzismo. Il Napoli lo usa per sostenere Juan Jesus e va molto oltre: risolve l’imbarazzo sospeso dalla fine del giugno 2021, quando la nazionale poi campione d’Europa ci ha spiegato che i giocatori non dovevano discutere se inginocchiarsi o meno perché quel codice non ci appartiene. Pare di sì. Il Napoli sceglie di mettere una gamba a terra e stare lì a promuovere consapevolezza. L’Atalanta rimane in piedi, legittimo, come gli arbitri che sono ovviamente liberi di agire come credono. La tv inquadra giusto per un attimo. Inginocchiarsi non è dovuto, ma neanche sovversivo. Si può optare per altro, reagire, dimostrare maturità davanti a un errore becero, denunciare insulti intollerabili, avere cura, mettersi in discussione. Quello che è insostenibile è fare finta di nulla e il calcio ci prova spesso".
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