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Il Napoli deve tornare a segnare: la statistica delle prime giornate è impietosa

napoli osimhen
La squadra è rimasta quella dello scorso anno, al netto degli addii di Kim e Lozano. Perché non si riesce a trovare la via del gol?
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Il Napoli deve mettere a segno la prima "missione" della stagione, ovvero tornare a segnare come faceva lo scorso anno. Di 66 occasioni create, il Napoli ne ha trasformate soltanto 6, dato nuovo rispetto alla squadra famelica ed inarrestabile che lo scorso campionato ha dominato in lungo ed in largo, proprio a suon di gol.

Napoli, un gol per scacciare i fantasmi

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Se sessantasei tiri (verso la porta) sono serviti per segnare solo sei reti, dev’esserci un problema, che può essere piccolissimo e passeggero, oppure evidente e pericoloso (...) Può una squadra che l’anno scorso ne ha fatti settantasette in campionato e venticinque nelle prime otto di Champions League, inaridirsi all’improvviso? Il Napoli del passato ha perso solo i gol di Lozano, furono quattro complessivamente, e dunque ha smarrito dettagli di se stesso: poi, ha conservato il capocannoniere, l’MVP del campionato, l’esterno di destra e quindi un tridente di fatto già «allenato» a movimenti. E persino il centrocampo è lo stesso: stavolta, ha cominciato pure meglio, provandoci dalla distanza, riuscendoci, una soluzione che nei nove mesi fantastici aveva quasi evitato, capace com’era quella squadra di arrivare in area avversaria con una semplicità di palleggio semplicemente seducente. In duecentosettanta minuti non può essere evaporata quella sublime interpretazione offensiva, la capacità di andare dentro al campo degli esterni o quella di restare larghi, per arrivare a Osimhen con le ali o i fluidificanti, come si diceva neanche tanto tempo fa.  


Però c’è un dato statistico, chiaramente assai parziale perché tre giornate rappresentano una vaga sensazione, per ora contribuisce ad alimentare piccoli sospetti dinnanzi a quel bicchiere teoricamente mezzo vuoto: per vederlo mezzo pieno, e non sarebbe una magia, sarà sufficiente pensare che al Napoli non è comunque mancata la capacità di costruirsi qualche opportunità, magari un po’ «sporca». Politano e Osimhen, Kvaratskhelia, Simeone e Raspadori sono ancora lì e a loro è stato aggiunto Lindstrom, che al 52' della sfida con la Lazio ha avuto il pallone sul piede buono e l’ha consegnato alle tenebre e alle statistiche".

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