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NAPLES, ITALY - OCTOBER 29: Rudi Garcia, Head Coach of SSC Napoli, looks dejected during the Serie A TIM match between SSC Napoli and AC Milan at Stadio Diego Armando Maradona on October 29, 2023 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Il confronto tra il Napoli di Garcia e quello di Spalletti non lascia scampo: i numeri certificano in maniera evidente l'involuzione aritmetica della squadra.
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "E dunque, ha ragione Garcia, (...) perché il Napoli di quest’anno è «diverso» da quello del passato, perché con i numeri non c’è partita. Dieci partite di campionato e tre di Champions raccontano le differenze, in chiave statistica, sottolineano una involuzione - squisitamente aritmetica - e non si spingono sino all’estetica, che può anche essere un aspetto soggettivo (...) Il Napoli di Garcia è già distante da quello di Spalletti, lo sussurra la classifica e gli 8 punti che separano il sogno dell’autunno scorso dall’incubo vissuto (soprattutto) al 45’ della sfida con il Milan, riafferrata per i capelli con il sano orgoglio, con i ritocchi (pure) tattici, con una ventata di personalità che è servita per scongiurare il peggio, per regalarsi un futuro, ancora da decifrare. Ma alla decima del campionato che avrebbe consegnato lo scudetto con 33 anni di ritardo e con cinque giornate di anticipo (virtualmente con opzione scattata a marzo), il Napoli di Spalletti se ne stava in testa, due punti di vantaggio sull’Atalanta, tre su Milan, cinque su Lazio e Udinese, sette sulla Roma, otto sull’Inter e dieci sulla Juventus: un’altra vita (...)
Il Napoli di Spalletti, in questo stesso periodo, aveva sommato nove vittorie consecutive (sei in campionato, tre in Champions League) e nel suo percorso, praticamente netto, aveva incontrato sei avversari che ha poi ritrovato in questo trimestre. Tre gol segnati in meno, tre reti subite in più non rappresentano gli indizi di Agatha Christie ma un dato che rimane lì, senza incidere in maniera netta ma sottile, piccoli segnali che sono poi espressi in alcune difficoltà: quello di difendere (20 tiri concessi al Milan, di cui 6 nello specchio della porta; una media stagionale complessiva di 10.9), quello di sfruttare le occasioni costruite. Il Napoli segna meno di quanto potrebbe, concede più di quanto vorrebbe e domenica, il Milan, nel primo tempo gli ha fatto male e nel secondo ha rischiato di rifargliene ancora".
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