Conte non ha a disposizione la rosa del Napoli al completo dal 18 gennaio e, nonostante questo, è primo in classifica grazie alla capacità di cambiar pelle ed adattarsi alle esigenze. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:


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Napoli camaleontico, Conte sa fare di necessità virtù: l’analisi
"Il Napoli cambia pelle, si adatta, si trasforma. Conte lo ha sempre modellato come creta per poi farlo ancora: l’ultima, senza Buongiorno e Juan Jesus, è stata dirottare Olivera modello Celeste. Quattro linee difensive diverse nelle ultime quattro partite. Nulla, sia chiaro, per una squadra capace di difendere con nonchalance a quattro e soprattutto a cinque. Grazie a Politano: l’equilibratore, la prima novità tattica della stagione; un esterno offensivo divenuto a tutta fascia a quasi 32 anni. L’età di Lukaku, un centravanti-centroboa. Sponde come sciarpe e beduine, assist e 12 gol. Ne ha fatti 11, invece, McTominay: inizialmente sostegno offensivo di Romelu nel 4-2-2-2, poi mezzala sinistra nel 4-3-3 e ora una specie di elastico che da sinistra stringe sistematicamente al centro nell’ultimo sistema adottato a Lecce. Una specie di 4-4-2 che non ha forma ma sostanza, che diventa 4-2-3-1, a volte 4-1-4-1 e altre 4-2-4. E McT sempre lì: a riempire l’area, assaltare e segnare come non gli era mai riuscito. E ancora: il doppio play, Gilmour con Lobotka, ha portato punti e fermato anche l’Inter nello scontro diretto bis. Sono scelte che potrebbero aver segnato la storia".
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—"E ancora: Spinazzola inossidabile. Quasi sull’uscio a gennaio e poi rilanciato con risultati super. Ha fatto il terzino sinistro, l’esterno a tutta fascia e anche la lama sinistra del tridente. Parabola che ricorda Juan Jesus: Conte perde Buongiorno e JJ riemerge dall’ombra. Era proprio nel buio, invece, Raspadori: voleva cambiare aria, Conte si oppose alla cessione a gennaio e lui lo sta ripagando con gol decisivi e prestazioni pregiate. E in questo caso, beh, nessuna invenzione: Jack da punta come piace a lui, come rende meglio, come è giusto che sia per sfruttarne il talento e le capacità in area, e non da esterno. La semplicità del calcio, a volte, è il vero colpo di genio".
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