Sul mercato dell'Eintracht: "È un lavoro di gruppo e non c’è una ricetta segreta. Il primo passo è individuare il talento e riuscire a portarlo a Francoforte. Poi bisogna fare di tutto per mettere a proprio agio il calciatore. Se è giovane, permettergli di sbagliare. E crescere, anche attraverso allenamenti specifici e soprattutto individuali. Quando saluti giocatori come Kolo Muani o Ekitiké la tua qualità si abbassa. E non puoi trattenerli. Allora, cosa puoi fare? Solo cercarne e formarne altri. C’è un filo sottile che lega il player trading e lo scouting".
Sul tecnico: "Dino Toppmoller? Ha una visione di calcio simile alla mia. La nostra filosofia è mettere grande energia in campo, creare occasioni e accettare i rischi. Se giochi con coraggio, puoi anche subire gol, non è un dramma".
Sul match col Napoli: "Il Napoli è campione d’Italia, è di un altro livello e sarà dura. Ma sono convinto che ce la giocheremo, nonostante qualche assenza di troppo. Trasferta vietata ai nostri tifosi? La vedo come una sconfitta per il calcio. Ho ancora i brividi per l’atmosfera contro il Galatasaray, con lo stadio pieno e migliaia di tifosi turchi a Francoforte. La Champions deve essere innanzitutto questo, uno spettacolo per gli occhi ed è un vero peccato che al Maradona non sarà così".
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