mi è piaciuto tanto Lukaku, adisposizione dei compagni, e che aspetta Neres, uno che ti far star bene».
Una partita-verità.
«La conferma che Conte è un gigante: cambia modulo, sposta i calciatori, ti dà energia, ti fa sentire importante e ti tiene in corsa per il titolo. Finirà punto a punto, come si dice in genere, ma può finire bene. Adesso cambiano gli scenari, ricordatevelo».
La Champions incide?
«Eccome! Ogni tre giorni hai una partita, la tensione sale, non riesci a recuperare gli infortuni, e aver perduto sabato Calhanoglu e Dimarco non è stato un colpo irrilevante. Diventa tutto maledettamente più difficile. Ma la variabile non è questa: si chiama Antonio Conte, per me.
E il ritorno di alcuni calciatori decisivi».
Come lo è Lobotka, ad esempio.
«Tanto per fare un nome, proprio lui. Che con una prestazione incredibile ha orientato il gioco del Napoli. E’ un regista di contenuti tattici e tecnici indiscutibili e poi, si vede dai movimenti, ha una intelligenza rara. Il pareggio gli appartiene per quasi la metà ma è stato il resto della partita che ha ribadito la sua centralità in questa squadra».
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