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Il Napoli di Conte riparte da dove si era fermato: solidità e zero gol subiti – CdS

Sara Ghezzi
La difesa azzurra lo scorso anno è stato il fiore all'occhiello del tecnico

Antonio Conte è riuscito ad entrare nella mente dei calciatori azzurri dal primo momento trasformando partita dopo partita la squadra è diventata sempre più simile al suo allenatore vincendo lo scudetto. Una difesa ritrovata che è stata la migliore d'Europa e che, come sottolinea l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, ha ricominciato da dove si era fermata. A seguire un estratto dell'articolo.

Il Napoli di Conte riparte da dove si era fermato: solidità e zero gol subiti

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"Due partite, zero gol subiti e non solo: pochissimi tiri concessi e quei pochi anche dal basso indice di pericolosità. C'è un dato che lo evidenzia: xG/tiro, ovvero la probabilità che quella determinata conclusione possa essere pericolosa e dunque convertita in gol. Lo scorso anno, dopo 38 giornate, questo valore era pari a 0,08. Ora, dopo due partite, è addirittura sceso: 0,05. Vale a dire che, in media, ogni tiro subito nei primi centottanta minuti (17 in totale) aveva il 5% di possibilità di diventare rete. Nessun tentativo ravvicinato, nessuna azione clamorosa, solo tentativi dalla distanza, da posizione defilata, innocui.  Ancora più basso l'xG per partita, 0,46 contro lo 0,81 della scorsa stagione. xG sta a indicare la metrica statistica che misura la probabilità che un tiro in porta possa trasformarsi in gol. Più è bassa, più le azioni non sono state degne di nota e dunque non hanno rappresentato una vera e propria minaccia. Ai numeri si affianca la memoria storica: contro Sassuolo e Cagliari, Meret non ha avuto troppo da sudare. Ordinaria amministrazione, un paio di tiri bloccati e poco altro. Questo perché il Napoli ha ripreso da dove aveva lasciato. Da una difesa solida nei singoli, forte di reparto, e da una squadra che fa dell'equilibrio - oltre i moduli - il suo punto di forza. Conte ha modellato il Napoli a sua immagine e somiglianza. Una squadra forte di testa, nel pensiero e nel modo di stare in campo. Gli attaccanti sono i primi difensori, Politano fa un lavoro prezioso a destra, Lobotka play è anche un generoso mediano che sostiene i centrali, i terzini dentro al campo aiutano la squadra in costruzione ma sono sempre attenti in marcatura. Il tecnico ha cambiato spesso sistema di gioco lo scorso anno, eppure la squadra non ha mai perso le misure e le distanze. Un'idea è un'idea anche se applicata a varie forme. Il Napoli la sua integrità tattica l'ha blindata anche nei momenti di maggior difficoltà. Il risultato è stato uno scudetto vinto di forza, con pieno merito, grazie a una difesa solidissima".