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Ngonge, magia del destino: ma il Napoli naufraga lontano dall’isola Champions

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L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha commentato la partita di ieri andata in scena al Maradona tra Napoli e Genoa: i dettagli
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Non basta il guizzo di Ngonge, il primo con la maglia azzurra, a sbrigliare il Napoli da una situazione delicata. Non basta la rete del belga per regalare a Mazzarri tre punti preziosi. E così gli strascichi della gara sono evidenti: la squadra è naufragata e la quarta posizione si è allontanata ulteriormente, soprattutto dopo la vittoria dell'Atalanta con il Sassuolo di ieri sera.

Ngonge, magia del destino: ma il sogno Champions potrebbe svanire

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Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "È un football stanco, né copia sbiadita o mal riuscita di un anno fa, né prodotto di una idea di Mazzarri: c’è un palleggio (?) privo di accelerazioni, distanze oceaniche tra reparti, preventive che saltano e il Genoa (4’) con Frendrup che se ne va a inizio ripresa. 0-1, in scioltezza, approfittando di un erroraccio di Natan, di spaccature tra reparti, di inconsistenza. E poi, viene fuori il solito cliché, tanta anima e pure cuore, che però sono elementi marginali in un calcio futurista appena vissuto a Napoli: che sia 4-3-3 o 4-2-3-1, che ci sia il “povero” Traore a vagare tra le linee su Badelj, le catene saltano (quella di destra, Di Lorenzo-Politano, subito) e il Genoa, nel suo ordine, ha un solo difetto: accontentarsi, osare con Martin a sinistra, abbandonare Retegui. Ma è la differenza di valori che forse frena Gilardino e quando il Napoli, nella sua caotica disperazione, si stravolge (dopo Natan, dentro in fila Lindstrom, Olivera, Ngonge e Raspadori) gli alibi comunque evaporano: non lo è la pressione (?), né il possesso, né quell’1-1 che Ngonge, magia del destino e dello stordimento di Vasquez, regala ad uno stadio incredulo, invitato a fischiare dopo aver ignorato (giustamente) la parata accessibile di Martinez sempre su Kvara. La Champions (il quarto, semmai pure il quinto posto) è su quell’isola che non c’è, dove s’adagia il Napoli. Un naufrago".


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