Stasera alle ore 20:45 si giocheranno due partite che potrebbero essere determinanti in chiave lotta scudetto, con il Napoli che ospiterà il Cagliari, mentre l'Inter affronterà il Como al Sinigaglia. Antonio Corbo, giornalista, nel suo editoriale per Repubblica ha spiegato i motivi per cui lo scudetto, per la squadra di Antonio Conte, sarebbe un capolavoro rarissimo di passione e fatica. Di seguito quanto evidenziato.


rassegna
Il Napoli sogna l’impresa, sarebbe un capolavoro di passione e fatica: l’analisi
Conte teso come le corde di una chitarra
—"Come quelle dei Grand Hotel, sceglie l’ultima che trova ancora aperta. Antonio Conte è l’uomo delle porte girevoli. Uscire o tornare dentro, forse neanche lui lo sa, ma nessuno deve capire né pensare che sia indeciso, mai concedersi il vantaggio della meditazione, scegliere riflettendo, sarebbe la fine del suo personaggio, si è dato quello più simile al suo gioco. Tutto strappi e assalti. Domandano tutti se lascia Napoli o se ne va, magari a Torino, per tornare nella Juve dei suoi trionfi e del più velenoso addio. Tace. Vuol sembrare di ghiaccio, lascia il dubbio ai fragili, l’emozione agli uomini che sanno anche perdere, quando si vanta che le sconfitte gli hanno lasciato una scorza dura, «fino a farmi diventare cattivo». Toni da western, perché? Non gli credete, è teso come le corde di una chitarra appena riparata dai liutai di via San Sebastiano, la strada della musica, vicino al Conservatorio nella Napoli antica che gli piace esplorare con Elisabetta, la moglie sensibile come sa essere una giovane siciliana salita a Torino, la stessa che descrivono molto turbata, stretta alla signora De Laurentiis dopo il più infausto dei pareggi, 2-2 con il Genoa".
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Lo scudetto sarebbe un capolavoro di passione e fatica
—"Conte sa di aver portato la squadra ad un traguardo inimmaginato senza Osimhen e Kvara, appesantita dal modesto bilancio del suo più anziano e costoso attaccante, il gentiluomo dal passo felpato Lukaku, con tenuta fisica limitata da una serie di infortuni muscolari oltre che dall’età media, sette ultratrentenni. Ma è la squadra che sta per concludere non un lavoro, ma un capolavoro rarissimo di passione e fatica, forse irripetibile. È per questo che avrà da Napoli il più affettuoso, lungo, caloroso applauso che si ricordi nello stadio chiamato Maradona. Di questi magnifici gregari è fiero lassù anche Diego".
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