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Il Napoli accoglie il Bologna di Thiago Motta guardandolo dal basso verso l'alto, ad una distanza di ben 13 lunghezze dai rossoblù che lottano per un posto nell'Europa che conta, quella che gli azzurri hanno abbandonato da tempo immemore. All'andata in panchina sedeva Rudi Garcia.
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Eppure nemmeno all'andata qualcuno avrebbe previsto questo esito della stagione. Eravamo alla quinta giornata. Gli azzurri avevano Garcia in panchina. Fu una partita quasi a senso unico. Il Napoli dominò. Sbagliò pure un rigore con Osimhen che il francese richiamò in panchina al minuto 86: al suo posto entrò Simeone. Uscendo, il nigeriano mostrò due dita a Garcia (...) Voleva solo dire “potevamo rimanere con due punte in campo, saremmo stati più pericolosi”. Bei tempi quando la piazza era convinta che fosse tutta responsabilità dell'uomo della chiesa e del villaggio. Il futuro della stagione avrebbe mostrato in maniera impietosa che non era così. Anzi. Numeri alla mano, Garcia è stato di gran lunga il migliore dei tre tecnici ingaggiati da De Laurentiis. Mentre la squadra campione d'Italia affondava, il gioiellino rossoblù sbocciava e si imponeva (...) Oggi, sono attardati di tredici lunghezze. Un'enormità".
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